Guerra tra Fiera e Milan: la penale per il Portello finisce all'arbitrato
Le speranze di trovare un accordo bonario non sono del tutto tramontate. Ma il tempo a disposizione per chiudere un'intesa sull'indennizzo che il Milan dovrà versare a Fondazione Fiera per il dietrofront sullo stadio al Portello sta comunque per scadere. Se gli avvocati che si stanno occupando della trattativa non si accorderanno sull'entità della penale entro questa settimana, dalla seduta del Comitato esecutivo della Fondazione già convocato per lunedì 19 potrebbe emergere la decisione di affidare la risoluzione della diatriba a un Collegio di arbitrato. Questo, almeno, è quanto sarebbe emerso dalla seduta del Comitato esecutivo della fondazione che si è svolta ieri mattina, nel corso della quale il presidente Benito Benedini ha confermato che la distanza tra le parti resta alta. Da un lato la società rossonera, ferma sulla proposta di un indennizzo di 4 milioni, cifra che corrisponde al canone annuo di affitto concordato a suo tempo. Dall'altro la Fondazione Fiera, i cui veritici hanno più volte ribadito come la penale fissata in sede di bando prevedesse per il recesso una cifra di almeno 8 milioni di euro. Posizioni ancora parecchio distanti. Soprattutto se si pensa che per trovare un'eventuale intesa a metà strada rimangono ormai solo pochi giorni. D'altra parte, se si pensa che il bando per la raccolta delle manifestazioni di interesse per l'area del Portello è stato lanciato giusto un anno fa (il 14 ottobre 2014), non si fatica a capire perché la Fondazione Fiera abbia fretta di chiudere almeno questo capitolo. In tal senso va anche la scelta, a quanto pare condivisa dalla società rossonera, di ricorrere a un arbitrato anziché a una causa in tribunale. Nel primo caso, infatti, per arrivare a una decisione sul contenzioso dovrebbe bastare un massimo di un anno. Nel secondo, si finirebbe per affidarsi ai tempi imprevedibili, ma comunque più lunghi, della giustizia italiana. Nel frattempo, il futuro dell'area dopo il dietrofront del Milan continua a rimanere un'incognita. Un'intesa tra le parti per quel che riguarda l'indennizzo potrebbe aiutare a dissolvere la nebbia anche su questo aspetto. di DINO BONDAVALLI