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Attilio Fontana, grazie al Piano-Lombardia già 3mila cantieri aperti

Fabio Rubini
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Sono oltre tremila i cantieri aperti sul territorio regionale da Province e Comuni grazie ai fondi del Piano Lombardia. Per la precisione 3.041. Di questi 741 hanno già certificato la chiusura dei lavori, mentre i restanti 2.300 sono in fase di completamento. Numeri importanti che testimoniano la bontà del lavoro fatto dalla giunta regionale lombarda nel marzo dello scorso anno, in piena crisi pandemica. Come ricorderete mentre infuriava il Covid dal Pirellone partì un mega piano d'investimenti che di volta in volta prese il nome di "Piano Marshall per la Lombardia", poi "Piano Fontana" e infine "Piano Lombardia".

La prima trance, da 400 milioni di euro, venne subito stanziata a favore degli enti locali per aprire cantieri e rilanciare l'economia in tempi rapidi. Un'iniziativa che come dimostrano i numeri sopra riportati, testimoniano il grande successo dell'iniziativa. Anche perché a quei fondi e a quei cantieri bisogna poi aggiungere tutti quelli che nel corso dei mesi sono stati finanziati grazie agli ordini del giorno dei consiglieri regionali sollecitati dalle amministrazioni locali, che hanno sbloccato altri 101 milioni di euro.

Contestualmente al nome del piano, a cambiare è stata anche la cifra investita. Da quella iniziale di circa 3 miliardi di euro si è ormai arriva ti a 4,5 miliardi. «Un vero e proprio piano di ripresa e resistenza (l'ormai noto Pnrr) - spiega l'assessore agli Enti Locali Massimo Sertori - solo che Fontana e la Lombardia lo hanno fatto su base regionale e con un anno di anticipo rispetto al governo. Avevamo capito che oltre a quella sanitaria si stava affacciando una crisi economica che andava tamponata». Il successo dell'iniziativa, ci spiega il leghista è certificato anche da un'altra circostanza: «In alcuni Comuni si è dovuto rinunciare ai progetti perché non c'erano imprese edili a sufficienza per svolgere i lavori. Erano tutte impegnate grazie ai fondi messi a disposizione della Regione». L'altra caratteristica che, secondo Sertori, ha sancito il successo dell'iniziativa, riguarda «l'autonomia che abbiamo concesso ai sindaci nello scegliere i 127 cantieri da aprire. La nostra convinzione è che nessuno meglio di chi 475 amministra possa sapere quali sono le priorità per 417 il territorio».

Oltre ai già ricordati fondi investiti su indicazione del Consiglio regionale, il leghista Massimo Sertori ricorda anche «i 120 milioni investiti per il piano contro il dissesto idrogeologico, che ri guardano anche in questo caso lavori urgenti per i quali gli enti territoriali competenti non avevano i fondi necessari». O ancora «i 35 milioni assegnati alle Comunità Montane che hanno approntato dei piani d'investimento». Soldi veri, da spendere subito per far respirare le imprese lombarde piegate dai mesi di inoperosità dovuti alla pandemia. La provincia più attiva nell'applicare il Piano Lombardia è stata quella di Bergamo con 475 cantieri finanziati, seguita da Brescia (417) e Milano (359). Fanalino dico da la provincia di Lodi con 122 opere appaltate coi finanziamenti regionali a fondo perduto. Sondrio Bergamo del governo se ne parla da un anno e mezzo, ma ad oggi qui non si è visto nemmeno un euro». A oggi in Lombardia, invece, sono già stati versati sui conti correnti di 6.154 enti locali 270.628.767 euro

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