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Lombardia, che goduria la frittura di luccio servita a Bellagio: la recensione

Tommaso Farina
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Alla faccia degli assembramenti, nelle domeniche di questa calda primavera il lago di Como sembra preso davvero d'assalto. Non si pensi che le spiagge lacustri siano fuori moda: se sulle sponde del Lario non c'è la stessa ressa dei tedeschi che vanno sul Garda, sulle strette strisce di ciottoli vicine all'acqua si vedono già ombrelloni, materassini, gente in costume. E pure persone che accendono la griglia e cuociono la carne: lo spettacolo si presenta fin da prima di mezzogiorno, lungo la provinciale 583, che va da Lecco a Bellagio.

Ma chi non vuole andare in spiaggia né fare il barbecue, come si arrangia? Va al ristorante. Ad esempio, uno degli indirizzi di Bellagio maggiormente nel cuore dei buongustai, come il ristorante Silvio, appena fuori dal centro, vicino al mausoleo Poldi Pezzoli. Silvio è anzitutto una questione di famiglia. Il gestore odierno, Cristian Ponzini, è nipote del fondatore, appunto il leggendario Silvio, uno che arrotondava facendo contrabbando (era un'altra epoca), ma soprattutto pescava. Nel lago di Como, anche se è facile scordarselo, si andava a pescare. E qualche indomito ci va ancora adesso. Cristian è uno di questi, e addirittura negli scorsi anni ha organizzato un vero e proprio pescaturismo per gli appassionati desiderosi di accompagnarlo alla ricerca di persici, agoni e cavedani. Il ristorante della sua famiglia, che comprende anche un albergo, momentaneamente è aperto soltanto nei fine settimana, ed è parecchio frequentato. Visti i tempi, Ponzini ha preferito restringere un po' il menù, che si rivela comunque soddisfacente per chi voglia gustare un pranzo lacustre coi controfiocchi. Il tutto, col bonus di una vista meravigliosa dalla terrazza, che domina il ramo di Como e il borgo di Loppia con un colpo d'occhio impareggiabile. L'Antipasto Lario è quello da cui non si può prescindere: anche se la scorsa settimana mancava il lavarello per ragioni di pesca, ci potrete trovare l'agone in carpione, l'agonaccio e la mousse di lago che fanno il loro figurone. In alternativa, potreste optare per la tartara di luccio e savetta affumicata con rucola, sedano e mele o, se non soffrite il pesce, con una ritualissima battuta di fassona alla piemontese con misticanza e crema di Parmigiano. Per primo piatto, i golosi lo scorso 13 giugno hanno avuto una gradita sorpresa: il ritorno del riso col pesce persico. Fino a non molto tempo prima, le temperature più basse del solito avevano scombussolato i piani ai poveri pesci, che dunque avevano ritardato la deposizione delle uova. Ponzini non aveva voluto forzare gli equilibri, interrompendo la pesca. Ora però la pesca è ripresa, e così il vostro godimento, per un piatto tra i più leggendari della cucina locale. "Riso Persico da pesca Cristian Ponzini": così recita il menù. Tutto pescato personalmente. Ma non è l'unica portata meritevole. Sarebbe un errore sottovalutare i delicatissimi tagliolini col ragù di luccio, una vera carezza. Oppure, la vellutata di asparagi, stracciatella e salmerino affumicato. L'ammicco per i carnivori è costituito invece dai garganelli al ragù di vitella brasato alla birra con fonduta di Parmigiano. Per proseguire, ci si può affidare a quanto offre la pesca del giorno, poi preparato al gratin. Oppure, al sal merino in salsa agrumata e finocchietto selvatico.

La preferenza, però, va forse alla frittura morbida di luccio, carnosissima e non disturbata da lische o spine invadenti, tenuta leggera come una nuvola e accompagnata da una crema acida al profumo di erba cipollina: un piatto di questa qui, un bicchiere di vino bianco dell'Alto Adige, e sei in pole position, come diceva il famoso cu menda di Guido Nicheli. Per finire, i dolci. Il gelato "Total Vanilla" è quello che il nome promette: un delirio di cremosità vanigliosa dal colore dorato, una tentazione da Antico Testamento. Non c'è comunque demerito neppure nel semifreddo all'amaretto con salsa di vaniglia. Cantina buona ed economica, conto totale sui 50 euro.

Silvio, Via P. Carcano 10-12, Bellagio (Co) Tel. 031950322. Aperto tutto il sabato e la domenica a pranzo (provvisorio) SI MANGIA: antipasto Lario, frittura di luccio DA NON PERDERE: riso e persico IL CONTO: 50 euro.

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