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Beccaria, evasione di 7 ragazzini e rivolta dei detenuti

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Dopo la clamorosa evasione di sette detenuti (quattro minorenni e tre maggiorenni) dal carcere minorile Beccaria di Milano, è in atto una violenta protesta nella struttura. "Alcuni degli altri detenuti hanno dato fuoco alle celle, un Reparto detentivo di quattro stanze con dodici detenuti è inagibile e senza luce. Sul posto sono presenti vigili del fuoco e altre forze di polizia a supporto della Penitenziaria", denuncia in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. "Diversi agenti di Polizia penitenziaria sono rimasti intossicati e la situazione è ad altissima tensione". 

Il giorno di Natale infatti sette detenuti sono fuggiti appiccando il fuoco all’interno della struttura. Due dei giovani sono stati rintracciati e ripresi nel giro di poche ore, degli altri sono tuttora in corso le ricerche: secondo le prime ricostruzioni, avrebbero approfittato dei lavori in corso da tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. Non si esclude nemmeno che i giovani si trovino in zone limitrofe al carcere, dove potrebbero aver cercato rifugio, ma nessuna pista viene esclusa.

Successivamente, alcuni dei detenuti hanno inscenato una plateale protesta appiccando le fiamme ad alcuni materassi e rendendo necessario l’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco. Inevitabili le polemiche. E mentre il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, si dice "sconcertato" per l’accaduto, i sindacati di polizia penitenziaria puntano l’indice contro le carenze di organico. 

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