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Prima della Scala, è subito polemica: la scelta di Beppe Sala

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Alle consuete polemiche sulla Prima alla Scala ci mancava quella sui posti nel Palco Reale e in platea. Le assenze annunciate del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni in occasione del prestigioso appuntamento inaugurale della stagione operistica di Milano, evento molto politico e molto glamour, hanno rimescolato le carte e creato non pochi imbarazzi alle autorità.

Al momento, il Palco Reale (che ospitava tradizionalmente il capo dello Stato) sarà occupato dalle più alte cariche istituzionali presenti: il presidente del Senato Ignazio La Russa in testa e poi gli altri ministri, da Matteo Salvini in giù. In platea, invece, il sindaco (Pd) di Milano Beppe Sala insieme a Liliana Segre. Il sindaco avrebbe rifiutato di salire nel Palco reale e qualcuno vede nella scelta una sfida politica al governo e al centrodestra. Una volontà, quella del sindaco, di mantenere le distanze e non prestarsi a inquadrature che potrebbero scatenare le proteste della cosiddetta "base". La Segre si limiterebbe a seguire le indicazioni di Beppe Sala.

 

 

 

In particolare, sottolinea il Corriere della Sera, la decisione di Sala rappresenterebbe una storica prima volta. "Il motivo, per quanto sottaciuto, è a tutti abbastanza evidente: sul palco ci sarà il presidente del Senato Ignazio La Russa". Oltre a lui e a Salvini, ci saranno anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati

 

 

 

Tra gli ospiti attesi, l'altro senatore a vita Mario Monti, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il governatore della Lombardia Attilio Fontana. E, si dice, una sorpresa dell'ultima ora potrebbe essere quella del regista spagnolo Pedro Almodovar. Quisquilie, alla luce della bomba politica pronta a esplodere giovedì sera sotto il palco del Piermarini. Da La Russa, intanto, arrivano parole concilianti: "Ho citato il sindaco di Milano dicendo che spetta a lui, ma che sarei felice se la senatrice a vita Liliana Segre domani, dove non potrà essere presente il presidente della Repubblica, sia presente nel palco d'onore della Scala anche per ribadire la nostra solidarietà e la speranza di pace in merito alla vicende mediorientali. Naturalmente la decisione spetta alla signora Segre e l'invito formale al sindaco, ma credo che questo sia in itinere. Ne sarei felice e orgoglioso allo stesso tempo". La palla, insomma, torna nel campo del centrosinistra.

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