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Se pagare l'Area C diventa un'odissea: un'impresa comprare il ticket

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Gianluigi Paragone
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Tutto perché ci vogliono complicare la vita illudendoci di semplificarcela. Le cose sono andate così. Arrivo a Milano, stazione Centrale, e noleggio una vettura. Erano i giorni che pioveva a dirotto, avevo un importante appuntamento in centro. Scelgo una delle società (Sixt) con l’ufficio in stazione, sbrigo le pratiche, mi stupisco della caparra salatissima che bisogna lasciare (una volta che ti ho dato la mia carta di credito, non vedo perché ti debba lasciare 300 euro; ripeto: hai la mia carta, ho scelto la copertura assicurativa totale perché non voglio avere rogne, perché 300 euro di caparra? Va beh). Firmo qua firmo là. Mi danno la vettura. «È qui appena fuori al parcheggio». Era uno dei motivi per cui avevo scelto quella società. «Alla sbarra giri a destra», mi dice. Prendo la macchina, varco la sbarra del parcheggio della stazione e vado a destra.

Qualcosa non mi torna perché mi sembra la corsia dei taxi. Però vedendo poco avanti lavori in corso magari è una cosa temporanea. Faccio in giro della rotatoria, vedo delle telecamere e mi fermo un attimo. Abbasso il finestrino e chiedo a un conducente ncc fermo: «Scusi, ho preso la macchina a noleggio appena qui fuori, come faccio a uscire da questo labirinto senza prendere la multa?». «L’hai già presa, Paragone». Bello essere riconosciuti. 

Ma non serve a frenare il primo vaffa... Potrei domandare perché se ti danno il permesso di parcheggiare nella zona della stazione non fai un permesso per uscire liberamente dall’area? A questo punto non diano il permesso!

Ho troppa fretta, so che pagherò la multa o le multe perché le telecamere non conoscono pietà (per la gioia del sindaco Sala che le ha messe apposta per fare cassa) e ormai tiro dritto lasciandomi il Gallia sulla destra.

 

 

MALEDETTA ZTL - Passano alcuni giorni e prima di consegnare la vettura chiamo la società per avvertire che non avendo voglia di prendere altre multe in zona stazione sceglierei un altro punto di ritiro.

Mi dicono dove lasciarla e poi... «Così non entra in area C». Ma perché le macchine a noleggio pagano l’area C?

«Certo, come tutti». No, se prendo il car sharing cittadino non pago l’area C. «Ma quelle vetture sono registrate e noi non possiamo ogni volta...». Ma che assurdità! Vuoi che non ci sia un diavolo di algoritmo che semplifichi la vita a te azienda che noleggi macchine? Fammi pagare il servizio ma se prendo la macchina a noleggio lo faccio anche per non avere seccature burocratiche. Siccome nemmeno le altre società ti avvertono di questa cosa, ho capito che mi arriveranno un po’ di sanzioni da pagare!

APP E BUROCRAZIA - Me ne faccio una ragione (non è vero...) e chiamo il numero del Comune di Milano adibito all’area C. È passato il numero di giorni minimo per pagare la tariffa ordinaria e quindi ce ne è una maggiorata. Entro nel portale, mi registro, mi danno una mail provvisoria, cambio la mail. Compro il ticket, pago con PayPal, mi danno un codice pin, che cerco di inserire nella stringa giusta. No, manca un dato: il numero della targa. Metto il numero della targa che per fortuna ho registrato perché avevo pagato il parcheggio con una app (io che odio le app...). «La targa è già registrata», mi avverte il sito. Immagino; è una macchina a noleggio e non credo di essere stato il primo a usarla. Chiamo la società di autonoleggio. Mi rimandano a quelli del Comune. Riesco a parlare. Devo mandare una mail dove spiego i fatti. Risposta: «Gentile utente, per ottemperare alla Sua richiesta, è necessario trasmettere copia fronte/retro della carta di circolazione del veicolo ecce tera eccetera...».

 

 

Ma io la macchina l’ho già riconsegnata! Possibile che per pagare un ca volo di accesso in questa stramaledetta città debba perdere una giornata? In una città dove tra l’altro se piove si aprono i crateri che non sistemano (le strade a Milano fanno schifo) perché dicono che non hanno i soldi nonostante tutte le tasse, i balzelli e le multe?

CI VEDIAMO IN TRIBUNALE - Chiamo la Sixt e cerco di recuperare il libretto per completare le informazioni richieste dal sito. «Buongiorno Sig. Paragone - mi rispondono via mail - Per pagare l’area C di Milano, nella quale lei è transitato deve in primis acquistare un Ticket da 15 euro.

Una volta acquistato il biglietto va attivato tramite il comune quindi il numero di telefono che le era stato inoltrato. Il Comune le chiederà la targa e il pin, pin che sarà quello che le è stato fornito quando ha acquistato il ticket da 15 euro. Dopo ciò, sarà direttamente il comune a prendersi cura della sua richiesta. Se le fosse arrivata una mail con richieste particolari, libretto etc, vuol dire che l'iter svolto per il pagamento dell’Area C è errato».

Richiamo il Comune, leggo il contenuto della mail e... «No, signore abbiamo bisogno della copia del...». A questo punto mi arrendo. Avevo comprato il ticket (conservo la ricevuta perché non si sa mai), ho chiesto spiegazioni ed è impossibile averne. A questo punto non pago e ci vediamo in tribunale. Magari lì troverò una persona in carne e ossa con cui parlare.
Questa digitalizzazione mi stressa.
 

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