Rozzano, la città dal doppio volto tra criminalità brutale e bellezza

di Giorgia Petanimartedì 17 giugno 2025
Rozzano, la città dal doppio volto tra criminalità brutale e bellezza
4' di lettura

«Ti consiglio di tenerti stretta la borsetta», mi dice candidamente una ragazza che incontro alla fermata del 15, a Rozzano. Alla domanda se è di qui, mi risponde lapidaria: «Sì, purtroppo. È un peccato, perché qui ci vive tanta brava gente, soprattutto famiglie con bambini, ma ora ho paura». Siamo in via Mimose, nel centro città e sono passati solo pochi giorni dall’ultima sparatoria. Sono qui da pochi minuti e accanto a me sono già passate due auto dei carabinieri. Già, perché dopo la terza sparatoria in appena due settimane, le istituzioni hanno deciso di alzare il livello di sicurezza: dal giorno successivo, a presidiare il territorio di Rozzano, sono arrivate ben 14 pattuglie dei carabinieri, che si aggiungono alle 4 già presenti tra Polizia Locale e Polizia di Stato. Nella piazzetta centrale ci sono poche persone così come nel resto della zona.

In strada si sente solo il rumore dei motorini. Sotto ai portici la maggior parte dei negozi ha le serrande abbassate. Del resto, il quartiere Aler è zona rossa dal primo aprile, con Rozzano unica città del Nord inserita nel decreto Caivano bis, a seguito dell’omicidio di Manuel Mastrapasqua. Non c’è da stupirsi dunque se il sentimento generale sia quello della paura. «La gente preferisce restare in casa», spiega un commerciante. E c’è anche chi ha un vero e proprio “divieto” a frequentare il quartiere. «Nonostante sia maggiorenne mia mamma non mi fa uscire qui la sera. È troppo pericoloso», racconta una giovane ragazza che spiega come ormai ci si sia tristemente abituati a certe dinamiche. «Bisogna evitare di andare in alcune vie, soprattutto in orario serale». A pensarla allo stesso modo è anche il titolare di un bar nei pressi di via Mimose.

PERCEZIONE
Il senso di insicurezza è percepito anche dai clienti presenti che, esasperati dalla situazione, decidono di inserirsi nella nostra discussione. «Ha ragione il titolare: la situazione è drammatica», afferma uno di loro che aggiunge: «Sono nato e cresciuto qui e ho sempre pensato che non me ne sarei andato. Oggi non ne sono più tanto sicuro», ammette l’uomo a cui si aggiunge il pensiero di un’altra cittadina. «Siamo preoccupati per i nostri figli. Ho la pelle d’oca», spiega rammaricata una donna, madre di tre bambini. La sensazione qui in centro è confermata anche da un altro commerciante. Rozzano «non è solo ciò che compare sui giornali, ma è evidente che abbiamo un problema. Sono felice», continua, «di vedere le forze dell’ordine, ma credo che serva un presidio fisso che faccia da deterrente. Spesso le mie clienti si fanno venire a prendere in macchina perché hanno paura ad aspettare fuori dal negozio. Ultimamente la situazione è peggiorata e abbiamo timore di reagire perché non si sa mai come possa andare a finire».

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Ma Rozzano non è solo delinquenza e criminalità. È una città in cui il senso di appartenenza e aggregazione è ancora molto forte. Basti pensare al centro culturale Cascina Grande per vedere l’enorme potenziale di questa cittadina alle porte di Milano che è anche cultura, storia, arte e natura. «Vorremo che in città ci fossero più luoghi come questo», ammette uno dei ragazzi seduto a uno dei tavolini esterni. «Veniamo qui a studiare e lo spazio è molto bello». C’è anche chi viene solamente per prendersi un caffè e godere del verde circostante. «Io sono molto orgoglioso di vivere qui perché siamo molto solidali tra noi e c’è un grande spirito di collaborazione. È molto triste che per colpa di qualche delinquente venga sporcato il nome della nostra città». Rozzano è una realtà in continua evoluzione dove poter godere della bellezza di veri e propri gioielli. Qui c’è anche il moderno Osservatorio astronomico, gestito dall’associazione Gruppo Astrofili Rozzano. La struttura si trova presso il centro culturale Cascina Grande in via Togliatti e offre un’esperienza unica nel suo genere. Nel 2024, sono stati organizzati 300 eventi tra conferenze e incontri divulgativi e didattici, registrando oltre 8mila presenze. Per l’anno 2025 sono già in calendario circa 150 nuove attività. Ma a Rozzano ci sono anche le chiuse vinciane sul Naviglio, il Castello Visconteo, i grandi parchi cittadini e le due oasi naturalistiche protette dello Smeraldino e della Sorgiva. E poi, la chiesa di Sant’Ambrogio con i suoi affreschi, l’antico prestigio delle Filatures des Schappes e la storia della fonderia De Andreis, fino ad arrivare a opere scultoree di rilievo come “Città sole” di Luciana Matalon e i più recenti murales realizzati all’interno del quartiere Aler.

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FRA LE STELLE
Da non dimenticare anche il prestigioso riconoscimento ricevuto dalla Nasa come centro per la ricerca sugli asteroidi e la costante collaborazione con il Dipartimento di ingegneria spaziale del Politecnico di Milano. Ed è proprio questa la forza di Rozzano, secondo il neo sindaco eletto Mattia Ferretti. «I nostri cittadini si sentono parte attiva della comunità e, ogni volta che li incontro, mi rinnovano la loro disponibilità. Sono persone che hanno voglia di dare il proprio contributo per rendere Rozzano una città moderna, inclusiva e al passo con i tempi». Questa mattina, infine, in prefettura, a Milano, è in programma un riunione del Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza per decidere come intervenire a Rozzano. In particolare, oltre a discutere dell’aumento delle misure di sicurezza in città alla luce del conflitto fra Israele e Iran, sarà fatta un’analisi relativa alle sparatorie degli ultimi giorni. Alla riunione sarà presente anche il sindaco della cittadina.

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