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Morelli col botto all'esordio in Consiglio. "Milano ha radici Padane"

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Il sostituto leghista di Orsatti sfodera un discorso di insediamento che scatena il caos

Roberto Amaglio
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Se il buongiorno si vede dal mattino, l'avventura di Alessandro Morelli nella Giunta guidata da Letizia Moratti sarà perlomeno avvincente (ovviamente da un punto di vista politico). Nel suo discorso di insediamento, infatti, l'ex giornalista de “La Padania” ha sfoderato un riferimento alle “radici di Milano nella storia padana” per scatenare la boutade politica, con un fuoco incrociato alle sue parole sia da parte dei gruppi di minoranza (PD in testa) sia da parte di esponenti della stessa di maggioranza. Insomma il sostituto di Massimiliano Orsatti (leghista passato in Regione) non ci ha messo molto per infilare un po' di carne al fuoco a Palazzo Marino. Anzi, gli sono bastate poche parole. Polemiche – Il riferimento alle radici padane, infatti, ha suscitato la reazione indignata di molti consiglieri comunali. “Concordo con il presidente della Camera Fini - ha affermato Aldo Brandirali (Pdl) - la Padania non esiste e visto che la delega dell'assessore è all'identità, gli ricordo che non è nei patti esprimersi sulle radici padane di Milano”. “Invito l'assessore - ha attaccato il democratico Pierfrancesco Majorino - a non rifarsi all'inesistente storia della Padania ma a quella reale di Milano”. “Porto all'assessore - ha aggiunto Basilio Rizzo (Lista Fo) - il saluto dei tanti terroni che hanno fatto grande Milano”. Replica – Tuttavia il nuovo assessore è filato dritto per la sua strada. “Sono polemiche sterili di chi è rimasto al secolo scorso. Io voglio essere operativo, creativo e propositivo». In quanto a creatività e iniziativa, come inizio non c'è davvero male.

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