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I trattori invadono Milano

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Continua la protesta degli allevatori lombardi: davanti al palazzo della Regione spunta anche una stalla improvvisata

Eleonora Crisafulli
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Gli allevatori della Lombardia protestano contro il regime delle quote latte. E, al sesto giorno di presidio davanti al palazzo della Regione, a Milano, spunta una stalla improvvisata. Sotto un gazebo, su un mucchio di paglia, si trovano una mucca e il suo vitellino di pochi giorni. Un gruppo di trattori intanto occupa le strade della città: "Non ce l'abbiamo con la Regione - spiega Roberto Cavaliere, presidente di Copagri Lombardia - ma chiediamo che interceda presso il Ministero per sospendere i termini di pagamento. D'altra parte gli allevatori di tutta Italia guardano a questa regione che è la capitale del latte". Il corteo è partito da piazza Duca d'Aosta, in direzione dell'assessorato all'Agricoltura. Un centinaio di allevatori sta lasciando la piazza in direzione di via Pola, mentre altri trattori rimangono di presidio davanti al Pirellone. "Forse non tutti i cittadini sanno - dicono alcuni - che dal 1994 a oggi le aziende produttrici di latte sono diminuite più del 50%, passando dalle 14.000 di allora alle circa 6 mila di oggi. Il disagio e il sacrificio che in parte chiediamo al Paese nel sostenere la nostra lotta è anche l'unico modo per fare sì che gli italiani possano continuare a bere latte italiano". Cavaliere sottolinea che il tempo a disposizione è poco, prima che "scadano i termini perentori della regolarizzazione imposta dal commissario di Governo sulle quote latte". "Occorre attivarsi immediatamente", ma  "abbiamo appreso posizioni ancora oggi  contrastanti all'interno del governo dove la chiusura del ministro  Galan si è poi tradotta in un'importante presa di posizione del ministro Umberto Bossi a totale sostegno delle nostre richieste".   L'idea è di continuare il presidio "fino a che non avremo notizie certe e definitive alle nostre aspettative. Entro lunedì verranno valutate le strategie sul proseguo della mobilitazione".

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