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Martin Solveig, il dj star che ama stupire: "Mai stato così house. I miei idoli? Basquiat e Muhammad Alì"

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Gli esordi pettinati, la dance di Hello che segna la svolta, la collaborazione con Madonna che lo consacra. E poi il tennis, la moda, il sorriso che conquista e quei baffi nuovi di zecca. Il nuovo Martin Solveig mette altra benzina nell'ottovolante della sua carriera. Sa che dopo una bomba come Intoxicated lo attende l'ennesimo anno da protagonista. Martin, perché Intoxicated è un singolo importante?  "Ho sempre cercato di esplorare generi diversi. Ma se parliamo di musica house, mai come stavolta credo di essermi avvicinato così tanto a questo genere in tutta la mia carriera. E' vero, nel pezzo c'è qualcosa di C'est La Vie e forse pure un po' di Something Better. E' una cosa normale per chi fa questo mestiere. In Intoxicated emerge sicuramente una parte dello stile che mi contraddistingue".  Quando canti Let's dance, no time for romance che messaggio vuoi lanciare?  "Il testo è una sorta di scherzo, la frase che citi è un gioco. E' come se volessimo solo divertirci, far festa, senza avere il tempo di fare incontri galanti... Non c'è nessun messaggio politico, niente di così importante. Solo felicità. Questo è il messaggio che deve arrivare a tutti attraverso la mia musica".  Ti diverti di più in console, in studio o quando canti?  "A volte fare il dj o esibirmi in uno show mi diverte un sacco, ma questo viene in un secondo momento. In realtà è l'attività del produttore a occupare gran parte del mio tempo. Ascoltare una sacco di musica, lavorare sugli strumenti, sulle sonorità da utilizzare, sui testi. Sono queste le cose che amo alla follia e che scandiscono i momenti più intensi delle mie giornate. Il singolo in uscita a giugno, per esempio, sarà un brano ancora più importante, perché introdurrà un nuovo capitolo. Poi ci sarà un altro pezzo, poi un altro ancora. Solo alla fine, forse, raccoglierò tutto in un album".  A differenza di altri tuoi colleghi, non ti prendi mai troppo sul serio...  "Potrei anche essere d'accordo. Ma c'è un ma. Voi italiani avete uno senso dell'ironia molto spiccato e riuscite a cogliere subito i doppi sensi che cerco di creare. In altre parti d'Europa, ciò non sempre avviene. Niente di così drammatico, per carità. Ad ogni modo, l'ironia può essere di grande aiuto nella carriera o nel definire il carattere di una persona. Per un artista con una personalità spiccata è senz'altro più facile relazionarsi con la gente".  Avrai anche tu dei supereroi: fuori i nomi.  "(Ride, ndr) Beh, sicuramente Jean-Michel Basquiat, Goddard, Oliver Heldens. O Muhammad Ali…".  A che set di una partita di tennis paragoneresti questo momento della tua vita?  "Bella domanda. Direi che siamo al tie-break del tie-break del tie-break dell'ultimo set". 

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