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Reichlin: "Manovra è recessiva, Confindustria fin troppo ottimista"

AdnKronos
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Roma, 3 gen. (Labitalia) - "Altro che espansiva come dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: io direi che la manovra varata dal governo è essenzialmente recessiva. Boccia mi è parso fin troppo ottimista nel suo giudizio". Così Pietro Reichlin, economista e docente alla Luiss di Roma, parla con Labitalia della legge di Bilancio, analizzando anche le parole del presidente degli industriali italiani. Reichlin spiega il suo giudizio negativo sulla manovra: "Intanto, la pressione fiscale è in ascesa -dice- e poi, se valutiamo i conti di qui a due anni, il pericolo di dover trovare altri circa 50 miliardi per via delle clausole di salvaguardia sull'Iva è molto concreto". "E non solo le imprese sono dimenticate dalla legge di Bilancio, ma lo sono anche i lavoratori dipendenti -spiega Reichlin- perché non c'è niente, ad esempio, sull'alleggerimento del cuneo fiscale. L'unico accenno di agevolazione è in quella flat tax che, però, riguarda solo una fetta del lavoro autonomo: è una flat tax che distribuisce risorse solo alle piccole e piccolissime imprese e incoraggia a spostare il lavoro sulla partita Iva". Non solo. Reichlin si aspetta nel breve-medio periodo "anche un aumento della contribuzione previdenziale per fare fronte alla revisione della riforma Fornero e alla cosiddetta 'quota 100'". E poi, sulle finanze di tutti, lavoratori e imprese, "gravano anche le incognite derivate dal via libera dato agli Enti sull'aumento dei tributi locali, con un prevedibile aumento di Tari, Imu, Ici e così via", ricorda Reichlin. Insomma, conclude il professore, "la manovra proprio espansiva non è: semmai, diciamo redistributiva perché prende risorse da una parte e le mette da un'altra, senza aggiungere nulla e io la definirei senza dubbio recessiva".

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