Nino non aver paura
Sono un milanese e non esprimo nessuna solidarietà a Nino Di Matteo, magistrato a cui nell' indifferenza generale è stata appena conferita la cittadinanza onoraria di Milano: questo nella presunzione che la metropoli solidarizzi con lui. Ne dubito: credo che i milanesi non sappiano mediamente nemmeno chi sia. Ottenere una cittadinanza onoraria del resto è facilissimo: è bastato raccogliere 393 firme per strada (quasi un anno fa) e proporlo in un consiglio comunale dove erano presenti la miseria di 32 consiglieri. La stessa indifferenza, oggi e domani, i milanesi riserveranno alla trasferta meneghina del processo "trattativa": i pm sprecheranno un po' di tempo e denaro reinterrogando per la millesima volta il teste Ezio Cartotto (ex Forza Italia, inconcludente accusatore di Dell' Utri e Berlusconi) e poi l' orribile pentito Giuseppe Monticciolo, un picciotto che strangolò e sciolse nell' acido un bambino di 12 anni in quanto figlio di un altro pentito. Scordavamo di dire che la cittadinanza onoraria a Di Matteo è legata al suo essere per definizione "minacciato di morte dalla mafia", uno status che lo scrivente giudica basato su falsità e congetture e che la la stampa si beve per cattiva fede (in minor parte) o perché non gliene frega niente (in maggior parte). Sull' inconsistenza delle minacce a Di Matteo torneremo domani, forse. Sulla sua cittadinanza onoraria, invece, l' articolo più importante che vi sarà dedicato è probabilmente questo. di Filippo Facci