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Vittorio Feltri: i ministri del Movimento 5 stelle non sanno leggere il bilancio

Cristina Agostini
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Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è stato duro con i politici nostrani, alludendo in particolare ai grillini, affermando che essi, poverini, sono analfabeti. Non gli possiamo dare torto. Infatti non conoscono neanche i criteri che ispirano il cosiddetto conto della serva. Ignorano l'aritmetica elementare che ogni massaia decente padroneggia. Credono che i soldi dello Stato siano roba loro e li spendono a capocchia massacrando il bilancio pubblico che dovrebbero, invece, tutelare. Pertanto decidono incoscientemente di elargire a cani e porci, purché formalmente poveri e disoccupati, il reddito di cittadinanza, che fa il paio con la pensione sociale distribuita a chi non ha mai pagato un euro di contributi all'Inps; pensano di abolire la legge Fornero quasi fosse un foruncolo (basta schiacciarlo) e non valutano che per realizzare ambiziosi programmi serve denaro che non c'è. Sorvoliamo sulla tassa minima per tutti e su altre castronerie che stanno bene nei libri dei sogni ma non in quelli contabili, da cui si evince un dato: per finanziare le velleità del governo bisogna indebitarsi. E siccome il passivo è già enorme, un record mondiale, talune iniziative sono palesemente fuori dalla portata. Ovvio che l'Europa, da cui insistiamo a non staccarci, sia critica nei nostri confronti. Leggi anche: Berlusconi: "Si sta avvicinando il momento", crolla tutto Invitiamo onorevoli e senatori a comportarsi come i leghisti delle regioni del Nord. I quali non sperperano un centesimo prima di averlo incassato, e di norma buttano i quattrini non nel cesso bensì in opere a favore dei cittadini. Inoltre li esortiamo a studiare il citato bilancio nazionale nel dettaglio, leggendone gli allegati (mai visionati con oculatezza) che dimostrano gli sprechi, tagliando i quali recupereremmo somme importanti e tali da consentire ai ministri di concretizzare le promesse elettorali, oggi proibitive per mancanza di fondi. Un' altra clamorosa prova della insipienza dei politici è costituita da un fatto: i pentastellati sono contrari ai termovalorizzatori, giudicandoli inquinanti e dannosi alla salute. Può darsi abbiano ragione. Tuttavia non sanno che i botti napoletani di fine d'anno in poche ore creano cento volte i disastri dovuti alle emissioni degli inceneritori. I grillini del Sud sono inconsapevoli delle scemenze che propagano quali verità. Tanto è vero che sostengono: i rifiuti non si devono bruciare negli impianti in uso al Nord, grazie ai quali le città sono pulite, per quanto abbiano un'aria irrespirabile, vanno lasciati marcire nei quartieri delle metropoli terrone. Incitano i popoli a campare nelle schifezze senza offrire una alternativa allo scopo di eliminarle.  A noi sembrano idioti. Preferiscono stare immersi nella merda piuttosto che azionare i famosi termovalorizzatori. È la certificazione della loro insensatezza. E trascuriamo la circostanza che Napoli e in genere il Mezzogiorno rifilino al Settentrione la propria immondizia sordida. Se questa è la loro politica scommettiamo che i signorini del Grillo ignorante non avranno futuro. Sperèm. di Vittorio Feltri

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