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Veronica Lario fa litigare Ravera e Franca Rame, le penne rosse del Fatto

Per la scrittrice i 100mila euro al giorno di "risarcimento" sono un'esagerazione e la moglie di Dario Fo s'inalbera. Tutte d'accordo su una cosa: Silvio è un porco

Giulio Bucchi
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  Le penne rosse della sinistra litigano per Veronica Lario. La querelle, nata sulle pagine del Fatto Quotidiano, ha risvolti grotteschi e coinvolge due primedonne della cultura "progressista" (femminista, post '68 e post '77), Lidia Ravera e Franca Rame. Due opinioni differenti sul divorzio tra Silvio Berlusconi e la sua seconda moglie, che ha ottenuto un lauto assegno di 100mila euro al giorno per rinunciare alla villa di Macherio e a compartecipazioni nelle imprese del Cav. Cavaliere che, per inteso, è l'unico a mettere d'accordo le inviperite Ravera e Rame. La scrittrice, per esempio, definisce la Lario donna "offesa e umiliata dal suo inverecondo ex marito". Il problema è che lei per prima aveva rilevato come "centomila euro al giorno sono una cifra imbarazzante" e che "quotare i sentimenti sul mercato è una triste deriva del tutto berlusconiana". "Silvio è un puttaniere da taverna" - Apriti cielo, la Rame aveva replicato sempre sul Fatto andando in soccorso dell'ex signora Berlusconi, "donna tradita, mortificata, ricoperta di esagerato disprezzo dal cafone straricco". La Ravera aveva scritto: "E allora di che ti lamenti? Ci sono centinaia di divorzi che finiscono nella miseria, anzi disperazione. Quelli meritano semmai di essere commentati con sentita commozione. Questo della categoria 'anche i ricchi piangono ma se lo meritano' che vuoi che c'importi, è degno solo di sarcasmo e pernacchi!". Alla Rame non va giù che l'amica, "sempre stimata", abbia consigliato a Veronica di "sputare" su quei soldi perché dopo l'umiliazione di aver scoperto che "il Principe Rozzo e Bassetto è un puttaniere da taverna. Colleziona femmine, ma non si accontenta di una botta e via: organizza festini con l'ammucchiata" prendere anche il suo risarcimento sarebbe troppo. Giusto, ironizza la moglie di Dario Fo: "Tu - scrive rivolgendosi alla Lario -, tutta sola, tenendo per mano i tuoi tre figlioli un po' cresciuti, te ne vai e scompari nella nebbia di Macherio come una gran dama. Così ci si comporta se si vuol essere laudate e ammirate". "Veronica e il prezzo del martirio" - Controreplica in punta di penna della Ravera: "Silvio Berlusconi è il tipo di uomo con cui non avrei diviso neanche una vacanza, figuriamoci una vita. Veronica invece l'ha addirittura amato. Benissimo. La delusione deve essere stata dura. Mi rendo conto. A liberarsi dal fellone ci ha messo una ventina d'anni e tre figli? Un po' lenta, ma okay...", scrive come per ritrovare un punto d'incontro con Franca (l'odio per Silvio, naturalmente).  E sui soldi chiosa: "Che cos'è? Il prezzo del martirio o del silenzio? Il costo della dignità? Certo, con quella cifra può comprarsi qualsiasi cosa: anche un'anima nuova di zecca". Una volta che l'avrà trovata, la Rame e la Ravera avranno ancora qualcosa di cui parlare.    

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