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Processato dagli anti-Cav:"Hai resuscitato Silvio"Contrappasso per Santoro

Santoro e Berlusconi

Andrea Tempestini
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  di Andrea Scaglia «Ma quello che cosa c'avrà sempre da ridere?». Era cominciata con una musica da corrida, i due toreri pronti a colpire e la platea fremente, in attesa di gridare i suoi “olè” a ogni stoccata a segno sul dorso della vittima sacrificale. È invece finita col toro uscito sogghignante dall'arena, per la cocente frustrazione del pubblico twittante. Come dire: santorini e travagliati delusi. Anzi di più: traditi, perlomeno così pare che alcuni si siano sentiti. Sentimento che traspare scorrendo in rete i commenti apparsi durante e dopo la trasmissione che doveva segnare la definitiva demolizione dell'odiato e anziano Cavaliere. E invece no, «quello» se l'è cavata. E la premiata coppia Marco e Michele, fino all'altro giorno emblema unico e irripetibile dell'informazione libera e pensante, di colpo diventa addirittura «complice» di Berlusconi, per giunta in questi termini additata anche da altri del mestiere: «Mi si conferma l'impressione che in questi 18 anni i nemici tv di Berlusconi fossero in realtà i suoi complici» twitta - ripresa pure da Repubblica.it - Marina Petrillo, brava giornalista di Radio Popolare esperta di Medio Oriente. Le fa eco Barbara Collevecchio, peraltro titolare di un blog sul sito del Fatto Quotidiano: «Servizio Pubblico  sta diventando complice di un rilancio d'immagine di B.». Così come Angela Manganaro, giornalista del Sole24Ore, sempre su Twitter: «Berlusconi sta recuperando voti stasera e deve ringraziare il suo amore impossibile e ricambiato, Michele». E così a decine. NOSTALGIA GILETTI Con il programma ancora in corso, l'account Twitter del seguitissimo blog NonLeggerlo assegna le «pagelle non definitive: Santoro 6,5, Berlusconi 8, Travaglio 4». Tal Valentina Aversano si spinge persin oltre: «Vi prego, chiamate un giornalista che faccia le domande, quelle vere. Per favore». Ma come? Ora Santoro e Travaglio non sono più giornalisti degni di questo nome? Tanto da far rimpiangere addirittura Giletti? Così pare: ecco Gregorio Paolini che ironizza, «sta arrivando un taxi con dentro il compagno Giletti». E non è per dire, ma  - cme detto - di cinguettìi di tal tenore se ne trovano i pacchi. Ci pensa il collega di rete Enrico Mentana a replicare: «Accusano Santoro di non aver ammazzato Berlusconi, facendo un programma piaciuto anche a chi non odia il Cav e visto da tutti. Felix culpa...». Come dire: date un'occhiata agli ascolti, e poi ditemi se professionalmente non è stato un colpaccio, per Santoro e per La7 tutta. E se sul fatto che lo stesso Santoro sia un fuoriclasse televisivo non ci piove, non è certo alle gioie dell'audience che miravano i delusi. REGOLE SOTTOBANCO Altro capitolo che certo ha disorientato non poco la claque è quello del presunto accordo sottobanco. Nel senso: in molti  si mostrano sconcertati da quanto detto a mezza bocca dal giornalista-conduttore-giustiziere-mancato, durante la lettura da parte di Berlusconi della letterina a Travaglio, quella in cui venivano elencate le condanne per diffamazione del giornalista - mossa invero non proprio elegante, come rimarcato anche da Vittorio Feltri sempre su Twitter: «Le condanne penali e civili dei giornalisti sono routine. Non riconoscerlo significa non conoscere la realtà. Brutta pagina». E comunque, proprio in quel frangente Santoro ricorda all'ex premier come si fossero accordati, evidentemente prima della trasmissione, in modo da «non entrare nel merito dei processi».  Ancora NonLeggerlo lo fa subito notare: «Santoro: “Abbiamo concordato di non entrare nel merito dei processi”. Cosa?». E poi Boris Sollazzo: «“Non stiamo rispettando le regole che ci siamo dati”. Ma davvero Santoro, non era un'intervista libera e senza rete?!?». Anche Diego Bianchi in arte Zoro, blogger nonché straordinario e surreale e ironico narratore dell'universo della sinistra nostrana - i suoi imperdibili corti andavano per esempio in onda all'interno di “Parla con me” - anche Zoro, dicevamo, ci resta male: «Comunque 'sta cosa che si erano dati le regole sul limite da non valicare non è bellissima».  Con Francesco Costa, giornalista del Post.it, a chiosare ironico: «Ma quindi c'era un accordo tra Santoro e Berlusconi per non parlare dei processi? Domani Travaglio ci fa di certo l'editoriale: INCIUCIO». E dunque: Santoro che si mette d'accordo con Berlusconi sulle domande da non fare. Travaglio apparso molto meno ficcante del solito. Berlusconi che se ne va raggiante dallo studio di “Servizio pubblico”. C'è di che rovinarsi il sonno. Commento finale ed emblematico, ancora di Diego Bianchi/Zoro: «E comunque stanotte non dormo. Ho tanta paura». A cui fa seguito l'amaro risveglio di Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso nonché autore di “Piovono rane”, blog fra i più seguiti: «Stanotte ho sognato che un ex premier politicamente stramorto veniva resuscitato in tivù dai suoi avversari, tornando a essere l'uomo di cui parla tutta Italia». Che terrore, il fantasma di Berluskville.  

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