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Grillo lancia il sondaggio-censura "vota il giornalista dell'anno"

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Nicoletta Orlandi Posti
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'Vota il giornalista dell'anno'. È questo il titolo di un sondaggio lanciato sul blog di Beppe Grillo per scegliere il giornalista che nel 2014 «più si è distinto per il suo livore prezzolato, ma molti lo fanno anche gratis, contro una forza politica votata da nove milioni di cittadini, l'unica ad aver rinunciato ai milioni di euro di finanziamenti pubblici (42 per la precisione) e i cui parlamentari si sono dimezzati lo stipendio». Il sondaggio permette di scegliere uno dei 37 giornalisti che sono stati protagonisti durante l'anno della rubrica 'Il giornalista del giorno'. Fra di loro anche Massimo Gramellini, Michele Serra, Corradino Mineo, Gad Lerner, Ezio Mauro, Gianpaolo Pansa, Giuliano Ferrara e Michele Santoro. Ma anche Federico Orlando, condirettore di Europa, recentemente scomparso. L'hastag della Santanché - Immediate le repliche di Pd, Nuovo Centro Destra e Forza Italia. «Grillo sogna il Califfato de noantri, e mette all'indice 37 giornalisti, compreso Federico Orlando. L'estate del M5S si consuma tra pena ed orrore», scrive su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci. Sempre con un cinguettio Daniela Santanché propone un nuovo hastag «#controsondaggio Grillo» e spiega: «anzichè lista di proscrizione giornalisti, lancio la classifica della bestialità dell'anno dei pentastellati». Per Fabrizio Cicchitto «Beppe Grillo attacca i giornalisti che gli servono da alibi per gli autogol che commettono i suoi. L'improbabile sondaggio rientra appunto su questa linea». Attentato alla democrazia - Per l'azzurra Stefania Prestigiacomo «quella di Grillo e dei suoi, oramai è una voce monotona e inefficace perchè per i cittadini la libertà di informazione è un diritto-dovere sul quale non si può calare il cappio. Can che abbia non morde, insomma, ma su questo è su altri temi noi saremo sempre vigili. Non esserlo, infatti, significherebbe dare spazio all'antidemocrazia grillina, che ieri ha dato il meglio di sè con il post sul terrorismo in Iraq». Sulla stessa linea Lara Comi, europarlamentare di Fi e vicepresidente del Ppe: «La solita cantilena di Beppe Grillo contro i giornalisti ha davvero stancato: il limite, questa volta, è stato largamente superato e non si può più permettere questo oltraggio alla democrazia. Le voci critiche, nel campo dell'informazione, sono fondamentali». «Caro Grillo, non viviamo in un regime, ma in una democrazia: te ne sei accorto o il caldo ti ha dato così tanto alla testa? Capisco che sia dura passare da uno yacht all'altro, ma almeno il comico genovese sfrutti l'occasione per rilassarsi un pò invece di pensare a rinchiudere i giornalisti nella gabbia del suo pensiero unico. Il sondaggio pubblicato oggi sul suo blog -conclude Comi- è davvero inqualificabile e inaccettabile, frutto di una mente ossessionata e in balia di deliri di onnipotenza».

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