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Andrea Boldrini scrive a Libero: "Il mio curriculum da pittore parla chiaro, non criticate me per colpire mia sorella Laura"

Giulio Bucchi
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Andrea Boldrini, artista e fratello del presidente della Camera Laura Boldrini, . Faccio l'artista da oltre trent'anni e ho iniziato a fare le prime mostre personali e collettive a partire dal 1982. Nel 1987, quando mia sorella ancora non era Presidente della Camera, presso l'Istituito Olandese di cultura a Roma esposi in una grande mostra collettiva "istituzionale" dal titolo Project Against Apartheid (documentata in catalogo Edizioni Magazzini Generali). Negli anni Novanta ho esposto in mostre collettive di rilievo come il museo Flash Art di Trevi (per ben tre volte) e presso il Museo Mapp (Museo d'Arte Paolo Pini) di Milano. Nel 2002 partecipai ad una collettiva Curata da Francesca Pietracci Welcome 02 proprio presso quel Palazzo delle Esposizioni oggetto della quaestio del Bracalini. Ho collaborato negli anni, con gallerie del calibro di Pio Monti, Annina Nosei, Studio Cannaviello, Il Polittico, Sauro Bocchi e Bianca Pilat. Nel 2002 partecipai ad una mostra collettiva presso la Hallward Gallery di Dublino. Nel 2005 ho preso parte ad una collettiva dal titolo Chiaroscuro presso una delle più importanti gallerie al mondo, la Flowers East di Londra (catalogo edito da il Polittico). In ogni modo il mio curriculum è pubblicato in questo link.  Preciso che la mostra presso l'Istituto Italiano a Budapest alla quale ho preso parte nell'Ottobre 2013 è stata una collettiva e non una personale dal titolo Sette artisti italiani a Budapest curata da Francesca Pietracci con la quale collaboro dal 1993. Preciso infine che non ho fatto alcuna mostra al Maxxi così come si vuol far intendere, ma in occasione di un dibattito sull'energia organizzato dall'Associazione Incontri Internazionali d'Arte e da Cofely Italia svolto presso la biblioteca del Maxxi Base nella Sala Leonardi Buontempo (adibita a questo tipo di incontro) ho esposto 4 lavori a tema per la durata del dibattito stesso, ovvero tre ore! Questo progetto non finiva qui. Era previsto anche, in collaborazione con il dipartimento didattico, un incontro-workshop presso la comunità Caritas a Villa Glori in Roma che si occupa di malati di Aids. Un progetto che attingeva da una mia precedente esperienza workshop con gli ammalati di tumore presso il Campus biomedico di Roma che ha avuto un buon riscontro e che, mutatis mutandis, si voleva riproporre anche presso questa comunità. Ho svolto la mia attività in onestà e mi sono fatto questa gavetta artistica non senza sudore e sofferenza. Una storia che parte da lontano e che mi sento di difendere fino in fondo non permettendo a nessuno di macchiarla anche se con il solo intento di colpire mia sorella. Andrea Boldrini  

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