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Una drastica soffiata, le informazioni di Mimun: "Attentati, cosa ci accadrà"

Eliana Giusto
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"Guardando quello che succede sono basito, da giornalista e da cittadino. Sembra che l'Europa stia aspettando l'arrivo dei nostri. Ma c'è poco da aspettare che ci pensino gli Usa. Tocca muoversi e in fretta". Clemente Mimun, direttore del Tg5, in una intervista al Giornale, commenta gli attentati di Bruxelles e l'avanzata dell'Isis, e critica l'Europa: "Si fanno vertici per far finta di affrontare problemi, dai migranti al terrorismo, ma tutti i Paesi membri sembrano voler solo mollare il cerino all'altro. Si parla di intelligence europea, ma poi si scopre che nessuno passa le informazioni. Un interlocutore ci sarebbe: Putin. Invece di parlarci, lo sanzioniamo". Aspettiamo gli Usa ma "gli americani sono stufi di contare i morti in missioni che riguardano altri". Per battere l'Isis, poi, il primo passo da fare è privarli dei finanziamenti: "Seguiamo il denaro, scopriamo a chi l'Isis vende petrolio rubato per finanziarsi, chiudiamo i rubinetti al Califfo, sequestriamo in Europa i beni di chi gli passa soldi, sanzioniamo i Paesi canaglia che lo foraggiano. Senza quattrini l'Isis perde appeal. Poi invece di fare vertici l'Europa crei un'intelligence comune, e depuri dal radicalismo i quartieri europei a rischio". Altroché 8 per mille alle moschee: "Intendiamoci, io gli darei pure l'8 per cento, ma in cambio voglio reciprocità, non Paesi dove chiese e sinagoghe sono proibite o nazioni dove io non posso andare perché indesiderato, in quanto di religione ebraica".

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