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Schiaffo a Vespa: la decisione dopo l'intervista al figlio di Riina

Lucia Esposito
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Un'intervista condotta con fasi di "unilateralità", "senza un adeguato contraddittorio" e "con le reticenze e le omissioni dell'intervistato lasciate senza sostanziali repliche". E' questo, in sintesi, il giudizio che l'Agcom dà dell'intervista a Salvo Riina, rilasciata a Bruno Vespa per la puntata di 'Porta a Porta' andata in onda il 6 aprile scorso. Prima è stato il momento dello sdegno di gran parte della politica italiana, dei cittadini e dei familiari delle vittime di mafia, poi quello del richiamo da parte della commissione Antimafia e infine, oggi, a mettere il punto è l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. E lo fa con una lunga lettera di richiamo inviata al direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto, a firma del garante Angelo Marcello Cardani, sollecitato dalla segnalazione dell'onorevole Michele Anzaldi del Pd.  Le vittime -  Secondo l'Agcom le omissioni di Riina jr. "hanno pregiudicato in particolare la completezza delle informazioni" e "posto oggettivamente in secondo piano quel valore irrinunciabile che è il rispetto della sensibilità degli spettatori e, primo fra tutti, del dolore dei parenti delle vittime di mafia". Michele Anzaldi, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai che ha segnalato all'Agcom la vicenda, in un'intervista a LaPresse, sottolinea il "dovere" di "ascoltare la voce delle istituzioni e del Paese" e rivendica di aver sollevato la questione ben 30 ore prima della messa in onda dell'intervista. "Forse bastava congelarla e controllarla ? aggiunge - anche per vedere se conteneva errori o affermazioni del figlio di riina in contraddizione con le risultanze processuali. Invece niente: da parte della Rai solo atteggiamenti arroganti".   L'INTERVISTA A riina JR. Nel giorno della messa in onda dell'intervista, in tanti avevano chiesto a Vespa di fare un passo indietro e di non trasmetterla. Ma il giornalista aveva deciso di procedere per permettere ad ognuno di farsi "liberamente una propria opinione". Fra i passaggi più discussi dell'intervista, quelli in cui il figlio del Capo dei capi diceva di amare suo padre e di non volerlo giudicare in pubblico, assieme all'attacco ai pentiti che dovrebbero "scontare un minimo delle colpe che hanno fatto". Ma a far infuriare i parenti delle vittime era stato l'atteggiamento di riinajr. durante l'intervista: il racconto di una quotidianità "giocosa" e "piacevole", stando alle parole del figlio del boss.   L'AUDIZIONE IN ANTIMAFIA. All'indomani della messa in onda dell'intervista, è stata la commissione Antimafia, guidata dalla presidente Rosi Bindi, a convocare i vertici Rai, spiegando che riina "ha negato l'esistenza della mafia lanciando messaggi inquietanti". La presidente Rai Monica Maggioni si è difesa definendo insopportabile il racconto di riina jr., ma aggiungendo che "nella storia della Rai non c'è nessun negazionismo. Mai vittime ed aguzzini avranno la stessa dignità di racconto". Ora, il richiamo dell'Agcom che invita la Rai ad attenersi, in futuro, "alla completezza e alla leatà dell'informazione, alla corretta contestualizzazione del fenomeno rappresentato". Pena, in caso di reiterazione: interventi più incisivi.

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