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Berlusconi, compravendita parlamentari: Fini sentito dai pm Woodcock e Piscitelli

La confusione di Gianfranco

La vendetta di Gianfry: il 5 aprile ha parlato di Lavitola, Montecarlo e del voltafaccia delle sue Polidori e Siliquini, che nel 2010 votarono per la fiducia al Cav

Giulio Bucchi
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Una vendetta servita fredda. Chissà se Gianfranco Fini se la sarà gustata, e chissà se la sua testimonianza presso i pm di Napoli, che stanno indagando su Silvio Berlusconi per la presunta compravendita di parlamentari, porterà alla condanna del Cavaliere. Di sicuro, scambiare due parole con le toghe per raccontare la propria verità su quel 14 dicembre 2010, giorno della fiducia strappata dal leader Pdl, avrà regalato all'ormai ex leader di Futuro e Libertà qualche emozione. Il dietrofront delle due finiane - La notizia, riferita da Conchita Sannino su Repubblica, è succosa: lo scorso 5 aprile, nel massimo riserbo, Fini si è recato nella caserma della Finanza napoletana al cospetto dei pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. L'attenzione dei magistrati era incentrata sul voltafaccia di due onorevoli di Fli, Catia Polidori e Grazia Siliquini, che il giorno del giudizio, quello tanto atteso per far cadere Berlusconi, decidono di sostenere il Cav trasgredendo la linea del partito. Né la Polidori né la Siliquini sono indagate, ma il sospetto dei magistrati è che il loro dietrofront sia legato a ricompense successive da parte del leader del Pdl. La Polidori, di lì a pochi mesi, diventerà viceministro mentre la Siliquini verrà nominata nel Cda delle Poste. Montecarlo e Lavitola - Naturalmente, però, il colloquio tra Fini e pm ha riguardato anche il ruolo di Valter Lavitola, anche lui indagato a Napoli perché avrebbe rimediato denaro cash per "comprare" i voti di altri parlamentari ma nella legislatura precedente, quando a Palazzo Chigi il premier era Romano Prodi. Lavitola e Fini: come dire, operazione "casa di Montecarlo". Della lettera sequestrata nel pc dell'avvocato Carmelo Pintabona, in cui Lavitola ricattava Berlusconi chiedendogli 5 milioni di euro come ricompensa per il suo "lavoro" nel far emergere lo scandalo, Fini dice di aver saputo dalle agenzie di stampa "prima di entrare in una trasmissione televisiva". E sul coinvolgimento del presidente panamense Ricardo Martinelli, l'ex segretario di Alleanza Nazionale avrebbe rimandato i Woodcock e Piscitelli niente meno che al libro di Italo Bocchino Una storia di destra, in cui il suo ex numero 2 in Fli ricorda di essere stato informato da fonti vicine al Pdl che dietro il caso Montecarlo ci sarebbe l'aiuto proprio di Martinelli. L'udienza preliminare il 19 luglio - Difficile capire quanto le informazioni fornite da Fini torneranno utili all'accusa contro Berlusconi. Il prossimo 19 luglio, a Napoli, è fissata l'udienza preliminare in cui il giudice Amelia Primavera deciderà sulla richiesta di patteggiamento a 1 anno e 8 mesi per il senatore Sergio De Gregorio, che ha ammesso di essere passato dal centrosinistra al centrodestra tra 2007 e 2008 e di aver ricevuto 3 milioni di euro. E in aula potrebbero esserci sia Lavitola sia Berlusconi. Sarà il nuovo fronte di un'estate bollente, ancora una volta, per il Cavaliere. Ma bandane e Costa Smeralda non c'entrano.

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