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Cassazione, Travaglio terrorizzato: "Il giudice è annullatore impenitente, Berlusconi dalle minorenni e poi torna"

Il vicedirettore del Fatto sente odore di fregatura: "Berlusconi condannato? Tanto presenterà una sua lista, manderà al governo sua figlia e poi un suo servo gli lascerà il posto"

Giulio Bucchi
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La discussione in Cassazione sul processo Mediaset sta prendendo una brutta piega, per Marco Travaglio. E lui non l'ha presa bene. Sente puzza di fregatura, di "sconto" a quel "criminale" di Silvio Berlusconi. Martedì il Pg Mura ha chiesto di "rivedere l'interdizione", qualcuno parla di rinvio in Appello e di "trattativa". E il vicedirettore del Fatto Quotidiano si prepara al peggio. Cioè, a un Cavaliere ancora in lizza, in un modo o nell'altro. Per esempio, inizia il suo editoriale mettendo nel mirino il giudice relatore Amedeo Franco, apprezzato dall'avvocato della difesa Franco Coppi e che Travaglio definisce senza mezzi termini "annullatore impenitente". Come dire: caro Franco, sappiamo chi sei e da dove vieni, e se assolverete Berlusconi sapremo anche chi avrà convinto la Corte. E comunque il Cavaliere in carcere non ci andrà mai. Piuttosto, andrà in affidamento ai servizi sociali: "libertà assoluta con la finzione di firmare ogni giorno in qualche comunità di recupero, magari per minorenni disadattate da rieducare", sentenza Travaglio, sulla cui penna si agita sempre lo spettro di Ruby Rubacuori. "Tanto guiderà Forza Gnocca" - Occhio però, perché sulla condanna al carcere (o alle misure alternative) del leader del Pdl pende sempre l'incognita del via libera del Senato. Con la possibilità, scrive un terrorizzato Travaglio, che col voto segreto si trascini la pratica a fine legislatura o si respinga la sentenza della Cassazione "innescando un conflitto di attribuzioni dinanzi alla Consulta dai tempi biblici". Ma al peggio non c'è mai fine, e quindi anche se fuori dal Parlamento e dalla politica, il Cav continuerebbe a dirigere i giochi, "come Grillo mai eletto né candidato", sottolinea Travaglio (in un inquietante, per lui, comunanza di vedute con Marcello Dell'Utri...). "Nessuno gli impedirebbe di presentare alle elezioni una lista Pdl o Forza Italia o Forza Gnocca o Forza Frode con su scritto Berlusconi Presidente e, in caso di vittoria, intestare il governo al solito prestanome (magari la figlia) in attesa che scada l'interdizione e qualche servo si dimetta per farlo eleggere al suo posto". Che forse è il finale più sognato da Travaglio: come farebbe a vergare ogni giorno i suoi editoriali se non ci fosse B.? di Claudio Brigliadori

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