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Rodotà sprona il Pd: "Coraggio un'altra maggioranza è possibile"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Il Pd verifichi se possono esistere maggioranze diverse". E' quanto sostiene il giurista Stefano Rodotà, in un passaggio dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, nella quale bolla come "molto inquietante" "ritenere, come Schifani e Brunetta, che una sentenza della Cassazione sia un'alterazione democratica". "Il vero elemento di grave distorsione della democrazia - sostiene - è dire che viene alterata da una sentenza sgradita". "Il Pdl - aggiunge - non si riconosce pienamente nel sistema costituzionale, c'e' il disconoscimento di logiche e rapporti istituzionali, dell'autonomia della magistratura. Questo rende tutto molto inquietante'', ribadisce. Quanto ai "rischi di guerra civile" evocati da Sandro Bondi, rappresentano per il giurista ''un'affermazione di enorme gravita'", tanto che dal Quirinale la si definisce "una dichiarazione irresponsabile". Secondo Rodotà', poi, la grazia per Berlusconi è "una strada impraticabile". Alla domanda, poi, se il Pd debba far cadere il governo, l'ex Garante della Privacy risponde "Credo che la dichiarazione a caldo fatta da Epifani subito dopo la sentenza sia stata corretta e tempestiva. Però ora non basta più. E la sua richiesta a Berlusconi di rispettare i patti mi sembra un po' ingenua, perchè non li ha mai rispettati''. E ancora: "la situazione è figlia di una legge elettorale costruita per impedire la governabilità e viziata da incostituzionalita' ormai sancite". "Dunque - sostiene Rodotà - il Pd abbandoni quella follia politica della revisione costituzionale", "metta invece in calendario per i primi di settembre il sistema di voto" ma "verifichi anche se possono esistere maggioranze diverse. Auspicando la fine delle docce scozzesi del M5S".

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