Cerca
Cerca
+

Silvio Berlusconi condannato per diffamazione: processo Mills, 50mila euro ad Alfredo Robledo

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Quello tra Silvio Berlusconi e i giudici è un conto che resterà per sempre aperto. L'ultimo capitolo? Equivale all'ultima condanna, che arriva dal Tribunale civile di Brescia. La ragione? Aver diffamato, secondo i magistrati, i pm del suo processo Mills, nel 2006, dal quale fu prosciolto per prescrizione nel 2012. Della notizia dà conto Il Corriere della Sera. Dove sta la diffamazione? Secondo la giudice Laura Frata sta in quanto affermato in conferenza stampa a Palazzo Chigi il 6 aprile 2006 e il giorno successivo a Radio Anch'io: il Cavaliere accusò i due pm di aver appositamente omesso di chiedere una rogatoria alle Bahamas perché essa li avrebbe sbugiardati e avrebbe provato la sua innocenza. Insomma, la "diffamazione" per la quale è stato condannato Berlusconi sta tutta nel suo aver chiesto, pur con toni duri, uno strumento difensivo che non gli è stato concesso. Anche se c'è un grande "ma", di cui vi diamo conto nel resto dell'articolo. Nel dettaglio, ecco la frase incriminata: "Mente senza dubbio la Procura... non c'è possibilità di errore, è la Procura che ha rifiutato di fare la giusta rogatoria quando i miei avvocati l'hanno insistentemente chiesta (...). Magistrati indegni che con i soldi degli italiani tramano contro il premier nel pieno della campagna elettorale". Ciò che Berlusconi non sapeva, però, era che quella rogatoria era stata chiesta, il 18 aprile 2005 e in altre due successive occasioni, senza che Bahamas rispondesse mai. Per la giudichessa, dunque, "difetta, pertanto il presupposto per il legittimo esercizio del diritto di critica". Dei due magistrati lambiti dalle dichiarazioni di Berlusconi, uno, Fabio De Pasquale, non fece denuncia. Alfredo Robledo, al contrario, gli fece causa civile una volta che non seguì più il dibaattito. E ora, oltre al danno la beffa, Berlusconi è stato condannato a risarcirgli 50mila euro.

Dai blog