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Alessandro Sallusti, la confessione privata su cosa ha votato la prima volta: "Un po' mi vergogno"

Giovanni Ruggiero
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Ci sono scheletri nell'armadio che prima poi rispuntano per tutti, anche per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti che nel suo editoriale racconta il tormento del suo primo voto. Nel 1976 Sallusti aveva appena compiuto 18 anni e per la prima volta la legge consentiva il voto a quell'età, restava da decidere solo per chi. "In casa i miei erano fan di Giorgio Almirante e votavano Msi, ma io non ero convinto di stare dentro gli strascichi di una guerra civile, che in quegli anni erano tornati cruenti, ed ero attirato dalla dottrina liberale. Non volendo dare un dispiacere a mio padre - ricorda Sallusti - decisi che in casa avrei detto di votare Msi, ma nell'urna avrei sbarrato il simbolo del Pli". Leggi anche: Sallusti rassegnato, l'incubo della Boldrini: "Mi arrendo, cosa preferisco" Qualcosa però va storto, in quella campagna elettorale rimase nella storia un mitico articolo di Indro Montanelli pubblicato sul Giornale che invitava a "turarsi il naso" e votare Democrazia cristiana, almeno per contrastare l'ascesa del Partito comunista: "Mi fidai del consiglio del mio giornale di riferimento e così feci. Dicevo di votare Msi, avrei voluto votare Pli, votai (unica volta) Dc. Un bel casino - ammette il direttore - del quale un po' di mi vergognai, ma del quale mai mi sono pentito".

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