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Marco Travaglio allo scoperto: "Pd ripugnante, complice di Berlusconi. Grillini non pronti ma..."

Giulio Bucchi
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Per fermare Silvio Berlusconi, il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio è costretto a rispolverare l'artiglieria pesante: "Pensavo di non dover scrivere più un libro su Berlusconi e invece...". Un nuovo, pesantissimo dossier di 400 pagine per dire "Basta" al Cavaliere, a suon di sentenze, accuse infamanti e veleno puro. "Se ne va nel 2011 con l'immagine dell'impresentabile. Ritorna nel 2018 come un nonno rassicurante e animalista. Una parte degli italiani è credulona", è l'amara analisi di Travaglio, intervistato dal Corriere della Sera. Leggi anche: "Di Maio il leader più credibile...", cosa esce dalla bocca di Scanzi Secondo il direttore è tutta colpa della sinistra, che sta effettuando su Silvio uno "sdoganamento abbastanza ripugnante. Sono sempre stati complici: il dubbio è se lo abbiano fatto gratis o siano stati pagati. L'unico non colluso è stato Prodi". Travaglio è un fiume (di bile) in piena: "Da 24 anni Berlusconi dovrebbe avere due televisioni invece che tre. C'è una sentenza della Corte costituzionale. Tra i ministri delle Comunicazioni che l'hanno ignorata c'era anche Paolo Gentiloni, il candidato premier preferito anche dal capo di FI". In questo quadro, a Travaglio non rimane che giocare a carte scoperte e dire per chi fa il tifo: "Il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto preparare le liste molto prima. Certi casi fanno ridere, altri sono seri come quello del presidente del Potenza. Che puoi fare? Se lo scopri, lo cacci: è questo che fa la differenza con gli altri". E allora... "Probabilmente non sono ancora pronti per governare. Ma Berlusconi la prima volta lo era? Durò solo sette mesi. Se quelli che li avversano fossero stati così competenti come dicono, i Cinque stelle non sarebbero mai nati. Penso vadano messi alla prova".

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