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Vittorio Feltri contro i falsari di PiazzaPulita: "Corrado Formigli, ti spiego come stanno le cose"

Andrea Tempestini
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Di norma non accetto volentieri l'invito a partecipare a programmi televisivi orientati politicamente a sinistra, perché condotti da giornalisti che guardano al loro ombelico piuttosto che alla realtà. Ma qualche volta, se sono di buon umore, anziché rifiutare di presenziare a certi talk show, cedo alle lusinghe degli organizzatori e mi mobilito, salvo pentirmene subito. Leggi anche: La bomba di Feltri: "Perché vorrei vedere DI Maio a Palazzo Chigi" Giovedì sera, per esempio, mi sono piegato a Formigli, e dalla redazione di Libero mi sono collegato con gli studi di Piazzapulita, La 7. I temi in discussione erano il fascismo e l'antifascismo, tornati prepotentemente di moda, e il razzismo. Per un po' il dibattito è filato liscio. Gli interventi si sono susseguiti in modo civile, ciascuno diceva la sua senza arroganza evitando punte polemiche eccessive. Poi quando ho detto che i fascisti d'antan, quelli veri e defunti, non odiavano affatto i negri, tant'è che la canzone prediletta dal regime era: Faccetta nera, mentre il pubblico applaudiva, i soloni raggrumati davanti alle telecamere hanno eccepito, affermando che la mia battuta fosse scherzosa. Era solo la verità. Ma questo è nulla. Una signora, che ha adottato due bimbi di colore, ha accusato Salvini di fomentare la xenofobia e di spaventare la sua prole colorata. Interrogato sulla questione, ho dichiarato che a Milano, dove abito, non ho mai assistito ad alcun episodio di violenza, neppure verbale, nei confronti di africani, cinesi, cingalesi eccetera. Trovo pertanto assurdo imputare al leader della Lega, azioni scorrette di stampo razzista. Non l'avessi mai detto. Formigli è esploso, redarguendomi per un titolo pubblicato su questo giornale: Gli extracomunitari portano malattie. Parole che si riferivano alla vicenda di una fanciulla morta di malaria all'ospedale. In sostanza il conduttore mi rimproverava di aver detto il falso allo scopo di aizzare il popolo contro gli immigrati. E per sostenere la propria tesi egli mi ha ricordato di aver dedicato alla faccenda malarica ben due puntate. Quasi che le sue trasmissioni fossero più importanti dei certificati diffusi dal Ministero della sanità. Il quale in un documento (numero 0036391 del 27.12.2016) sostiene che sia la malaria sia altri guai per la salute sono di importazione. Non bastasse, lo stesso Ospedale di Trento, al termine di una indagine sul caso della piccola defunta, ha emesso un comunicato in cui si esplicita che il decesso della ragazzina fosse dovuto ad agenti patogeni provenienti dal Continente nero. Ecco i dati sfuggiti sia a Formigli sia a Vittorio Zucconi, editorialista di Repubblica, nella circostanza spalla del primo. Costoro in pratica hanno tentato di sbugiardarmi pur avendo torto marcio, in quanto io non avevo espresso una opinione personale, ma riferito il parere degli esperti. Nonostante ciò i due giornalisti hanno insistito nell'esternare il proprio pregiudizio per il piacere di darmi del razzista, quando i razzisti sono loro stessi che disprezzano chiunque non sia conformista e allineato al progressismo di maniera in voga. Formigli e Zucconi non solo sono disinformati: trascurano le carte ufficiali e pretendono di insultare me che mi sono limitato a riferire gli esiti di una investigazione scientifica, l'unica ad essere attendibile. Chi ignora e contesta chi sa è ignorante oltre che maleducato. Tra l'altro ci vuol poco a rendersi edotti di quanto è concreto: la scabbia, la tisi, la malaria e varie altre patologie che in Italia erano state debellate, sono tornate ad essere minacciose a causa della massiccia immigrazione. Non sono gli svizzeri o gli austriaci a trasmetterci certi morbi. Sveglia, colleghi dei miei stivali. di Vittorio Feltri

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