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Imane Fadil, sul Fatto Quotidiano delirio totale contro Silvio Berlusconi: "Ad Arcore riti satanici e donne nude e disperate"

Davide Locano
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Quale miglior occasione dell'uscita del film di Paolo Sorrentino, Loro, per gettare fango su Silvio Berlusconi? Nessuna, se si parla del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio. E così ecco che sulla copia in edicola oggi, martedì 24 aprile, viene scodellata un'intervistona ad Imane Fadil, modella marocchina e protagonista delle cene di Arcore. La prima volta nella villa del Cav risale al 2011, quando aveva 25 anni. Oggi si è costituita parte civile nel processo Ruby Ter e, per non farsi mancare nulla, sta per finire un libro tutto dedicato a Berlusconi e dintorni. Ma in questa intervista, la Fadil, si spinge laddove nessuna era mai arrivato: un delirio totale, tra satanismo e strane presenze. Il tutto ovviamente a casa del Cavaliere. Leggi anche: La "mucchetta" della Battilana: Travaglio, ossessione sessuale Al Fatto, con toni apocalittici, rivela: "Io andavo ad Arcore perché speravo bastasse entrare in quel giro per ottenere un lavoro. Solo dopo ho capito. E ho parlato". E ancora: "La gente pensava fossi una prostituta, ho perso gli amici e quei pochi lavoretti che avevo, come fare la hostess. Ho vissuto un periodo di forte depressione". Ma è quando le chiedono quale sia il ricordo più brutto di quei tempi che la Fadil inizia a carburare: "Ricordo bene l'ultima sera che sono andata là, c'erano tutte queste ragazze nude che ballavano. Una di queste, svaccata per terra, con solo il perizoma addosso, si agitava in modo disperato fissandomi". Addirittura la Fadil, riferendosi a questa ragazza, si presta all'esegesi dello sguardo: "Con gli occhi sembra dirmi non giudicarmi, aiutami. Come un grido, un ricordo terrificante". Peccato che poi quando le chiedono se ha mai visto scene di sesso esplicite, ad Arcore, la marocchina risponda: "No, quelle non accadevano lì". Ma il peggio deve ancora venire. Già, perché la Fadil arriva ad affermare che Berlusconi "fa parte di una setta che invoca il demonio. Sì lo so che sto dicendo una cosa forte, ma è così. E non lo so solo io, lo sanno tanti altri". Insomma, Arcore una casa satanista: uno spettacolare delirio. Che continua: "In quella casa accadevano oscenità continue. Una sorta di setta, fatta di sole donne, decine e decine di femmine complici". L'intervistatore travaglino dunque la imbecca: "Ha visto riti particolari?". E la Fadil: "Diciamo che ho molti indizi. In quella saletta dove si faceva il bunga bunga c'era uno stanzino con degli abiti, tutti uguali, come delle tuniche, circa venti o trenta: a cosa servivano?". E ancora: "Poi c'era un'altra stanzetta sotterranea con una piscina, con a fianco un'altra saletta, totalmente buia, senza nessuna luce. Una piscina sotterranea e una stanza senza luci? Perché?". Roba folle, quella che dice la Fadil, tanto che l'intervistatore si spinge a farle notare che si tratta di indizi deboli: "Senta - risponde -, io ho visto di peggio. Cose difficili da raccontare in poche parole". Insomma, ha visto di peggio ma non lo sa dire a parola: siamo messi bene. Eppure le chiedono di provarci, a spiegarlo. E qui si raggiunge l'apice: "Ho visto presenze strane, sinistre. Io sono sensitiva fin da bambina: da parte di mio padre discendo da una persona che è stata santificata e le dico che in quella casa ci sono presenza inquietanti. Là dentro c'è il Male, io l'ho visto, c'è Lucifero". Chiamate l'ambulanza.

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