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Roberto Saviano insulta Matteo Salvini e "il suo burattino" Danilo Toninelli: "Beceri, folli, criminali"

Davide Locano
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Eccovi servito il vostro Roberto Saviano quotidiano. Oggi, mister Gomorra, viene ospitato sulle colonne del Fatto Quotidiano, dove scrive una lettera con la quale si scaglia contro Danilo Toninelli. "Gentile direttore - premette Saviano -, ho letto l'intervista rilasciata al vostro quotidiano dal ministro Danilo Toninelli, che ogni giorno di più mostra il suo vero volto di burattino nelle mani di Matteo Salvini", esordisce col botto Saviano, svelando quale sia il suo consueto vero obiettivo, ovvero il leghista. "Non esiste più per questa politica degenerata alcuna differenza tra vita e morte - la spara subito grossissima -, tra dignità e mancanza di diritti, tra legge e illegalità". Dunque, il leader in pectore della sinistra, entra nel merito di alcune questioni e afferma che "l'orientamento del governo di delegare unicamente ai libici la gestione dei salvataggi in mare è folle e criminale, e non a caso si parla di recupero degli degli accordi stretti tra Berlusconi e Gheddafi". Dunque la difesa d'ufficio delle Ong, il cui legame con il traffico di persone "è da rigettare con forza", "in special modo dopo il fallimento giudiziario delle elucubrazioni di Carmelo Zuccaro, ma a Toninelli e al suo burattinaio fa comodo fare disinformazione e continuare ad alimentari falsi sospetti verso chi salva vite". Leggi anche: Rizzo, un comunista da godere: "Io mai con Saviano" Dunque, Saviano continua ad attaccare Toninelli, affermando che il ministro ignora "colpevolmente la storia recente dei salvataggi in mare e le dinamiche che l'hanno governata. Mi rendo conto di quanto sia inutile di chiedere a Toninelli di studiare, poiché l'obiettivo suo, e del suo compare, è mantenere un potere nella maniera più becera possibile, creando paura e armando disperati contro altri disperati. Per questo non posso che concludere il più profondo disprezzo, umano e politico, per questa caricatura di ministro", conclude Saviano la sua ormai consueta pioggia di insulti.

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