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Ronaldo, il ritratto privatissimo: le due famiglie di Cristiano

Matteo Legnani
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Ora, dopo il Mondiale, pare si stia riposando in Grecia, nel Peloponneso, a Costa Navarino, con la sua Georgina e il figlio più grande, ma chi è Cristiano Ronaldo oltre al mostro di talento del calcio cui vengono offerti dalla Juve 30 milioni di euro netti all' anno per quattro stagioni? Certo, 5 palloni d' oro e 122 gol in Champions parlano da soli, ma c' è molto altro dietro alla sua faccia troppo perfetta, i denti rifatti, il naso smussato, le sopracciglia pinzettate, il taglio scolpito. Basta un episodio. È il 2014 e CR7 riceve una lettera da una madre: «Mio figlio Erik di 10 mesi deve essere operato al cervello all' estero, faremo un' asta per raccogliere soldi, io non ne ho, ci manda una sua maglia autografata che la mettiamo in vendita? Grazie». Cristiano non manda la maglia: chiede informazioni e non ne parla con nessuno. Promette alla signora: «Prenoti l' ospedale: pago io l' operazione». E dice alla madre Dolores (che gestisce i suoi soldi): «Fai un bonifico di 70mila euro». Nessuno sa, ma prima dell' operazione scende in campo con un taglio di capelli assurdo per il quale gli danno del burino: una "cicatrice" a forma di zeta sulla parte destra della testa, la stessa che avrebbe avuto quel bambino dopo l' intervento, poi riuscito. Era un messaggio per quella famiglia: «Sono con voi» e solo loro potevano capire. L' Alieno, perché fa cose mai viste con buona pace di Lionel Messi, il suo rivale (e il calciatore preferito dal primogenito Cristiano junior), ha un occhio particolare per i bambini, soprattutto in difficoltà, perché lui è un esperto di settore e la vita, di sfighe, non gli ha risparmiato niente, perfino prima di nascere. Sua madre Dolores era così malmessa quando ha scoperto che era rimasta incinta che ha fatto di tutto per abortire. «Vivevamo a Funchal, a Madeira, avevo 30 anni, tre figli, facevo le pulizie e mio marito era disoccupato. Che potevo fare? Andai dal medico, ma si rifiutò. Provai con i metodi casalinghi, compresi la birra scura calda e le corse fino allo sfinimento». Ma quel bambino era un atleta già nella pancia di mamma, più che attaccato alla vita, e il 5 febbraio 1985 venne alla luce. Vita grama, però piena d' amore: la madre, i fratelli, il padre, unitissimi. Ed è col padre Dinis, giardiniere, che Ronaldo ha un amore totale. Eppure, nonostante questo, Dinis è schiavo della bottiglia. «Cercavo di convincerlo a farsi curare, ma lui voleva solo bere», racconta Dolores. Della categoria di alcolizzati buoni, però, pieno di dolcezza. Proprio grazie a Dinis, Cristiano Ronaldo (la mamma lo chiamò così perché molto religiosa e il padre Ronaldo perché era pazzo di Ronald Reagan, Presidente Usa) inizia a giocare a 8 anni, perché papà fa anche il magazziniere in una squadra di Madeira, l' Andorinha. A 14 anni va allo Sporting Lisbona e già guadagna 250 euro. Tanti per la famiglia. Ma arriva un' altra botta: suo fratello Hugo, di dieci anni più vecchio, inizia a drogarsi. «Guadagnavo solo 580 euro al mese, mi sono così fatta fare un prestito», ha raccontato la madre nel suo libro Madre coraggio, «per mandarlo a curarsi. C' è andato». Ma poi la ricaduta. Altra cura, altri soldi, questa volta pagati da Cristiano. A 16 anni il futuro CR7 si ritrova ad essere capo di una famiglia, sgangherata ma unitissima, al punto che quando si trasferisce al Manchester United porta tutti con sé. Il padre continua a bere, il fratello a drogarsi, lui a pagare, però non li molla. Quando Dinis, che pare che alla fine si fosse dato una regolata, muore nel 2005, a poco più di 50 anni, abbandonato dal fegato, Ronaldo ha 20 anni. Al funerale è disperato, piange così forte che la mamma non riesce a calmarlo. Oggi il quadro più importante di casa è un ritratto proprio del padre. Lo tiene in salotto: «Sarai sempre con noi», ci ha fatto scrivere. Le promesse Cristiano le mantiene. Morto il padre disse alla madre: «Penserò io a voi tutti». Oggi le sorelle sono sistemate: Elsa ha una boutique a Funchal che vende prodotti CR7; Liliana fa la cantante, nome d' arte Ronalda. E Hugo gestisce, sempre a Funchal, il museo dedicato al fratello. All' esterno c' è pure la statua del campione con un pacco di taglia forte (tra tutte le fortune avute dal Padreterno, è pure ben dotato) e i turisti quando passano lo toccano come portafortuna, come si fa col cinghiale di Firenze o pestando le palle del toro in Galleria a Milano. Quattro figli - Oggi Hugo s' è disintossicato, è anche papà (Cristiano è il padrino), ma è roba recente perché nel 2014, quando Ronaldo con il Real vinse la Champions, andò ad abbracciare il fratello (molti pensarono a un fidanzato, perché sono fissati a dire che è gay: troppo bello e curato) e disse: «Io ho mantenuto la promessa e ho portato a casa la Coppa, ora tu devi mantenere la tua», quella di smettere di bere (stesso vizio di papà). Leggi anche:Cristiano Ronaldo, le foto ad alto tasso erotico di Giorgina in Grecia Sistemata la famiglia, Ronaldo ha voluto farsene una sua, un po' strana per la verità: otto anni fa ha avuto Cristiano junior da una ragazza che ha partorito in Florida. Non si è mai capito se la madre fosse surrogata o meno. «Sarai tu a sostituire la madre con tutto l' amore che hai dato a me», disse Ronaldo a mamma Dolores. Il bimbo era già in arrivo e il campione si era da poco innamorato della top model Irina Shayk. L' ha mollato lei, nel 2015, dopo 5 anni: lei voleva un figlio, a lui bastava Cristiano jr. Così lei si mise con il divo di Hollywood Gerald Butler e ora ha una bimba di un anno, come Mateo ed Eva, i gemelli che Cristiano ha avuto da un' ennesima mamma surrogata e anche qui, quando erano già in arrivo, ha incontrato la spagnola Georgina Rodriguez, ex ballerina, che aveva tentato la strada di fare la modella e per arrotondare lavorava come commessa, a Madrid. Poi, a una festa di Dolce&Gabbana, si sono conosciuti, fidanzati, ed ora hanno una figlia, Alana, di 8 mesi.In casa parlano spagnolo e inglese (lei ha vissuto anche a Londra), Cristiano padroneggia portoghese, inglese e spagnolo e già si fa capire in italiano, per il quale ha avuto un insegnante speciale, Ancelotti. Ai tempi del Real, CR7 pretendeva che Carlo gli parlasse solo in italiano: «Così lo imparo». Che sapesse già quello che sarebbe successo? di Roberto Alessi

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