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Sergio Marchionne, Silvio Berlusconi: "Addio a un simbolo del Paese, avrei voluto vederlo premier"

Davide Locano
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Al dolore per la morte di Sergio Marchionne si unisce Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia che non ha mai fatto mistero di stimare, e parecchio, il manager italo-canadese. "Con Sergio Marchionne l'Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager, ma una delle figure simbolo del nostro Paese", premette il Cav. "Ha rappresentato l'Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro. Un'Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese. ​Sergio Marchionne non ha soltanto salvato posti di lavoro in Italia, in una stagione di drammatici cambiamenti, ha dimostrato che nell'epoca della globalizzazione dall'Italia possono ancora nascere sfide imprenditoriali di livello mondiale", rimarca Berlusconi. Leggi anche: Berlusconi scomparso dalla tv? Ecco dove passa le serate ​"La sua è la biografia di un italiano che ha costruito il successo con le sue forze e il suo impegno, attraverso la difficile strada dell'emigrazione, senza mai rinnegare lo stretto legame con la sua patria, le sue origini familiari, il rapporto speciale con l'arma dei Carabinieri, alla quale apparteneva il padre, e dalla quale ereditò il senso della disciplina e del sacrificio". Infine, Berlusconi esprime un rimpianto: quello di non poterlo mai vedere, un giorno, premier. Anche se Marchionne ha sempre detto che la carriera politica, anche dopo Fca, non gli sarebbe interessata. "​Dissi una volta, senza avvertirlo prima - e non me ne sono mai pentito - che mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del nostro Paese. Lo penso ancora: le caratteristiche di una persona straordinaria come Marchionne, la competenza, la preparazione, la capacità dimostrata di ottenere risultati importanti, sarebbero state preziose - se fosse stato disponibile - per ridare dignità alla politica", ha concluso il Cavaliere.

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