Morte Sergio Marchionne, Vittorio Feltri: colpa più della sfiga che del fumo
Pubblichiamo l'articolo di Vittorio Feltri pubblicato su Libero di mercoledì 25 luglio, il giorno in cui è morto Sergio Marchionne. Negli ultimi giorni, sull'ex ad di Fca, si è letto e sentito di tutto. In molti hanno puntato il dito contro le sigarette. E questo commento di Feltri, proprio a Marchionne e alle sigarette è dedicato. Leggo qua e là su vari giornali che Sergio Marchionne sarebbe in gravi condizioni di salute (si parla di coma irreversibile) a causa di un tumore al polmone provocato dal fumo di sigaretta. Può darsi che sia vero, non sono medico (per fortuna) e neppure infermiere, quindi non sono in grado di emettere diagnosi. Però osservo da anni che qualsiasi malattia mortale viene attribuita al tabacco. Il quale probabilmente, consumato in dosi industriali, non giova alla salute. Tuttavia registro un fenomeno. Ogni volta che vado in ospedale per fare dei controlli periodici, i signori dottori, avendo esaminato con attenzione mirabile i risultati degli accertamenti svolti sul mio corpo, specialmente sul cuore e sui polmoni, mi domandano: ma lei fuma? Rispondo: sì, certamente. Da quando? Da sempre. Quante sigarette? Più che posso. Dall'espressione del loro volto, intuisco che sono esterrefatti. Ed io subito li quieto dicendo: mio padre morì a 43 anni, nel 1950, dopo aver bruciato migliaia di paglie, eppure le cause del suo decesso furono di natura renale: morbo di Addison, che oggi si cura e si guarisce in una settimana. Leggi anche: Vittorio Feltri: il giorno in cui ho capito che Marchionne era uno bravo Il mio babbo fu sfigato, ammalandosi in un'epoca in cui la medicina non era attrezzata per tenerlo in vita. Amen. Mia madre invece, pur avendo fumato per decenni come una ciminiera, se ne andò all'altro mondo poco prima di aver compiuto 90 anni. Ciò non toglie un briciolo di verità al fatto che aspirare nuvolette azzurre puzzolenti da mane a sera non sia il modo migliore per tenere pulite le vie respiratorie. Tuttavia non esageriamo nell'accusare le cicche di qualsiasi guaio che colpisce l'umanità. C'è gente obesa (poca) che campa a lungo oppure che crepa presto. La carne fa male? Non credo, sebbene non ne mangi. Il pesce contiene mercurio e ti uccide? Non lo escludo. La sedentarietà porta alla tomba? Io percorro meno di un chilometro al giorno e a 75 anni sono ancora qui a lavorare tutto il dì. Mi viene il sospetto che ogni persona sia un pianeta a sé e non sia paragonabile ai propri simili. Il fumo è nocivo come tante altre cose, non è l'unico nemico della salute. Dicono che l'inquinamento delle metropoli sia esiziale. E che Milano sia la città italiana più inquinata. Ma si dà il caso che chi ci abita abbia le aspettative di esistenza più lunghe della nazione. Viene voglia di dire che l'aria schifosa sia un toccasana. Le statistiche lo confermano. Nel mio piccolo ho capito: è la vita che distrugge il fisico, tanto è vero che a forza di vivere si va al creatore, tutti. La durata della permanenza sulla terra dipende dal culo. Se ne hai tanto arrivi a cento anni, altrimenti te ne vai prima anche senza stringere tra le labbra una sigaretta. A proposito, me ne accendo una, e sia come dio vorrà. di Vittorio Feltri