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Sergio Marchionne, "le prove inquinate": dalla Svizzera l'ultima bomba sulla sua morte

Davide Locano
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Ormai è noto: il fatto che prima di morire Sergio Marchionne non avrebbe informato i vertici di Fca né le autorità borisistiche, Consob in Italia e Sec negli States, potrebbe avere delle conseguenze. Il sospetto piove dalla stessa Svizzera in cui l'ex ad ha vissuto ed è anche scomparso, da sito tio.ch: e se Marchionne "avesse inquinato la Borsa?", si chiedono. Il dubbio è relativo alla possibilità che il manager in pullover abbia violato protocolli di comportamento sociali e finanziari. Non a caso, la Consob è intenzionata a valutare se ci sono state violazioni dell'obbligo di trasparenza e a stabilire se il silenzio intorno allo stato di salute di Sergio Marchionne, price sensitivi a causa della sua indubbia capacità di influire sul prezzo delle azioni, possa aver condotto ad abusi. Dunque, per le stesse ragioni, indaga anche la Sec, negli Usa. Gli organismi di controllo parlano di "verifiche di routine", eppure Fca corre dei rischi. Già, e "se Marchionne avesse inquinato la Borsa?". Leggi anche: Il ruolo dei viaggi in aereo: l'ultima ipotesi sulla morte di Marchionne

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