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Repubblica, il professore spiega: la matematica ci dice come diventiamo razzisti

Matteo Legnani
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Ci mancava il professore. A dirci che la matematica spiega come si diventa razzisti. Ma insomma, l'allarme-razzismo è il trend del momento (come l'allarme-fascismo lo era stato all'inizio del 2018, prima delle elezioni). E quindi il gioco val bene una lunga intervista al prof. La fa Repubblica, che chiede a Lucio Biggiero, docente di organizzazione aziendale (?) all'università de L'Aquila ed esperto di modelli computazionali, come una società diventa razzista. "Esistono solidi studi matematici di simulazione sociale che dimostrano come una società anche appena intollerante corre un alto rischio di diventare fortemente razzista. Con i modelli sulla segregazione razziale si può dimostrare che per generare una società segregazionista non è necessario essere né intenzionalmente né totalmente razzisti, e neanche esserlo al 50 per cento. Thomas Schelling, un economista americano Premio Nobel nel 2005, dimostrò che è sufficiente un dosaggio di razzismo (inteso come intolleranza a vicini di casa diversi dal proprio tipo) superiore al 33 per cento. I suoi risultati furono sorprendenti". Per approfondire leggi anche: Senaldi, la verità con cui asfalta la sinistra sugli immigrati E ancora: "La possibilità di generare una società totalmente razzista a partire da comportamenti individuali debolmente razzisti ricorda molto i meccanismi che hanno portato all'organizzazione dello sterminio di massa degli ebrei e degli altri gruppi sociali ad essi equiparati. Tanta letteratura scientifica li ha analizzati in profondità ed è sempre emerso che, in fondo, i fanatici, i razzisti al cento per cento, erano relativamente pochi. La stragrande maggioranza assentiva e si assoggettava alle regole".

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