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Pierre Moscovici, il ritratto al veleno del Corriere della Sera: "Arcigno, odioso e irritante"

Cristina Agostini
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Da sempre filo-europeo, soprattutto in tema di manovra, il Corriere della Sera questa volta sembra prendere le distanze sull'atteggiamento di Bruxelles nei confronti dell'Italia, in particolare su Pierre Moscovici definito da Massimo Franco, un "italo-scettico che non sa fare l'arbitro". Leggi anche: Le conseguenze della manovra, arriva la patrimoniale? Il commissario europeo agli Affari economici, scrive la penna di via Solferino, "vede i suoi «cugini» mediterranei come francesi mal riusciti". Le sue parole "contro la maggioranza Movimento Cinque Stelle-Lega sono state spesso tra le più abrasive e irritanti. E la frase con la quale ieri ha quasi rimesso in bilico il compromesso raggiunto dal premier Conte, sostenendo che «l'Italia dovrebbe compiere ulteriori sforzi per il Bilancio 2019», ha gelato il governo". E, conclude Franco, "mentre la base grillina accusava il vicepremier Luigi Di Maio di avere «calato le braghe» sull'altare europeo, e in parte anche quello leghista, Moscovici ha mostrato un volto odiosamente bifronte: indulgente per i provvedimenti annunciati da Emmanuel Macron, spinto a prenderli non da un voto democratico ma solo dalla «piazza» violenta dei gilet gialli; arcigno nei confronti di un' Italia che, per quanto dopo molti errori, ha mostrato di sapersi imporre un simulacro di autodisciplina finanziaria".

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