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Sandra Verusio, il ritratto al cianuro di Paolo Guzzanti sulla regina dei salotti di sinistra

Matteo Legnani
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Sandra Verusio, la regina dei salotti romani di sinistra, è scomparsa nel giorno di Natale. Di quelli di destra usava dire che erano "untuosi o arroganti" a anche che "solo con chi è di sinistra riesco a parlare in modo davvero franco". Dichiarazione, quest'ultima che di per sè era un bel tirarsi la zappa sui piedi, perchè tradotta in linguaggio semplice significa che alla Verusio piaceva parlare solo con chi la pensava esattamente come lei. Non fosse abbastanza chiaro che genere di persona fosse, a disegnare un suo ritratto al cianuro ci pensa oggi Paolo Guzzanti su Il Giornale. Tra le varie frasi che usa per descrivere la Verusio ce ne sono alcune che sono autentici manrovesci: "E' morta una delle più grandi st*** di sinistra". E ancora: "Con lei muore non un centro culturale, non un luogo in cui si sono sviluppati arti e pensieri, ma il sistema del pettegolezzo autopromosso, l'alterigia, lo snobismo dei radical chic a livello di choc, anzi di sciocchezzaio". Non bastasse, ecco ancora: "La sua vita è stata quella di una donna dotata, ai bei tempi, di un rovente sex appeal che le permetteva di predare i maschi come un'ape regina. Soltanto in questo assomigliava a Madame De Stael, intellettuale antinapoleonica, ul cui motto era 'agli uomini piace tanto e a noi non costa nulla'". Leggi anche: Sandra Verusio, la regina dei salotti di sinistra: che cosa diceva di Berlusconi e Veronica Lario

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