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George Soros ha un nuovo nemico, i cinesi: "Xi Jinping uomo più pericoloso al mondo"

Davide Locano
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Fermi tutti, George Soros ha aggiornato la lista dei suoi nemici. Non solo sovranisti, populisti e chi si batte contro l'immigrazione incontrollata: ora sulla lista nera del magnate ci finiscono anche i cinesi, super-potenza economica planetaria che, probabilmente, insidia i suoi interessi. "La realtà è che siamo in una guerra fredda che minaccia di diventare una guerra a tutti gli effetti", prevede un catastrofico Soros nel corso della cena privata al World economic forum di Davos. "La Cina - riprende esplicitando il nuovo nemico - non è il solo regime autoritario del mondo, ma è il più ricco, il più forte, il più avanzato tecnologicamente. Questo rende Xi Jinping il più pericoloso oppositore delle società aperte", sottolinea. Dunque, Soros mette in guardia "dal pericolo mortale che corrono le società aperte a causa degli strumenti di controllo che l'intelligenza artificiale può mettere nelle mani di regimi repressivi". Il riferimento è al fatto che la Cina "si avvia a mettere tutta l'informazione disponibile su una persona in un database: se verrà introdotto, Xi avrà un controllo totale sulla popolazione". Secca la replica arrivata dal Dragone per bocca del ministro degli Esteri di Pechino, che ha bollato come "prive di senso" le preoccupazioni espresse da Soros. "Ci auguriamo che la persona in questione possa correggere il proprio comportamento, non essere miope e avere una obiettiva e razionale opinione dello sviluppo in Cina", ha concluso il ministro.

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