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Mario Calabresi, l'editoriale di addio a Repubblica: attacco a Lega e Movimento 5 stelle

Cristina Agostini
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"Cari lettori, lascio la direzione di Repubblica dopo poco più di tre anni, in un mondo radicalmente cambiato e di cui è difficile cogliere il destino". Mario Calabresi nel suo editoriale di addio a La Repubblica, attacca il governo giallo-verde ma non parla del suo editore e della scelta di sostituirlo con Carlo Verdelli: "In questi mille giorni siamo passati da Obama a Trump, dai discorsi ispirati ai tweet rancorosi, dal dovere di salvare chi sta affogando al dovere di respingerlo, dagli ultimi fuochi dell'idea di progresso alla chiusura totale nelle nostre paure. Abbiamo assistito all'ascesa e al declino di un Movimento che prometteva politici nuovi per regalarci invece incompetenza, e di un partito che voleva dividere il Nord dal Sud e ora sta conquistando anche il Meridione in nome di un nuovo nemico, lo straniero". Leggi anche: Feltri devastante: come "saluta" Mario Calabresi, la verità sul disastro a Repubblica E ancora: "Lascio questo giornale con l'orgoglio e la consapevolezza di aver raccontato tutto questo con chiarezza. Avevamo visto giusto. Ci hanno rimproverato di avere pregiudizi, ci hanno intimato di lasciarli lavorare, ci hanno accusato di lanciare falsi allarmi, invece era chiaro che l' ignoranza e l' improvvisazione ci avrebbero portato fuori strada e che i nuovi razzismi avrebbero lacerato il tessuto del Paese. Viviamo in un' Italia isolata nel mondo: un risultato ottenuto in tempi record, senza che questo abbia portato alcun giovamento, perseguito solo per dinamiche elettorali interne, per gonfiare i muscoli e mostrare di esistere". Infine i saluti: "Da oggi questo giornale passa nelle mani sicure di Carlo Verdelli, persona che stimo per preparazione e tenacia, professionista dotato di una straordinaria capacità artigianale di scovare e raccontare grandi storie e fenomeni sociali. A tutti voi che ci leggete ogni giorno e ai colleghi con cui ho navigato un abbraccio affettuoso e soprattutto un grande grazie".

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