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Michele Santoro, lo schifo contro Matteo Salvini: "Cerco killer per ucciderlo, offro soldi"

Maria Pezzi
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Schifo senza confini. Un'escalation di violenza e odio senza precedenti. Forse nemmeno contro Silvio Berlusconi il livore era tanto. L'ultimo post pubblicato dal teletribuno Michele Santoro sul suo sito ufficiale non rappresenta solo l'ultimo attacco, in ordine di tempo, a Matteo Salvini. Ma va oltre ogni limite della decenza e forse anche della legge.  A scatenare la reazione dell'ex conduttore di Annozero sono state le polemiche legate all'edizione straordinaria della rubrica che Vauro tiene sul sito di Santoro e intitolata autoironicamente La zecca. Il vignettista del Fatto Quotidiano, per ironizzare su chi lo accusa di spalleggiare chi sarebbe disposto ad uccidere Salvini, si è "divertito" a elencare sette opzioni semiserie per eliminare fisicamente il vicepremier: dalla "Nutella assassina" all'"uniforme killer". "Sette modi per uccidermi", ha commentato Salvini, "Se questo squallido personaggio pensa di essere divertente... No, direi che fa proprio schifo". Leggi anche: L'orrore di Vauro in studio da Del Debbio Nell'editoriale "Cercasi Killer", Santoro scrive: "Ancora una volta Matteo Salvini aggredisce con espressioni ingiuriose, assolutamente in contrasto col ruolo che ricopre, per aizzare le legioni dei suoi fans – tra i quali sul web si contano non pochi squadristi – che non esiteranno a pronunciare minacce serie all'incolumità di uno dei più famosi e apprezzati autori di satira". "Al fine di liberarci da un ministro dell'Interno squallidamente ignorante", prosegue il conduttore, "che dovrebbe garantire la sicurezza di ogni cittadino, indipendentemente dalla sua razza e dalle idee politiche e religiose che professa, offro congrua ricompensa a un killer in grado di mettere in pratica uno dei sette modi indicati da Vauro per ucciderlo. Con la preghiera di contattarmi con la massima urgenza". Salvini commenta, laconico: "Più questi radical-chic (con portafoglio a destra) mi attaccano, più mi convinco che siamo nel giusto".

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