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Gianluigi Paragone brutale: "Ogni volta che sento parlare quelli del Pd...". Piccona l'inciucio: salta tutto?

Giulio Bucchi
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Piovono segnali negativi sull'inciucio Pd-M5s. E anche Gianluigi Paragone, il più leghista dei grillini, su Facebook rincara la dose allontanando un po' i due possibili alleati di governo. In mattinata Nicola Zingaretti, segretario dem, sale al Quirinale e chiarisce che per il Pd "non è facile" trovare un accordo con i 5 Stelle, ponendo delle "condizioni non negoziabili" a Di Maio e soci. Trattativa che comincia con il piede sbagliato, per così dire. Contemporaneamente, il sottosegretario grillino Stefano Buffagni parla di "tre forni aperti" e di "porta non chiusa" con la Lega, più o meno lo stesso contenuto di un'intervista del leghista Gianmarco Centinaio. In generale, comunque, l'ago della crisi oggi pende un più verso il voto anticipato. E Paragone? Va giù duro con i dem: "Più li sento parlare e più avverto quel solito senso di spocchia e di superiorità che mal sopporto... - scrive l'ex conduttore de La Gabbia - Sanno sempre tutto loro: ora dovete cambiare, dovete fare quello che vi diciamo noi e vedrete che alla fine entrerete nel club dei buoni, dei bravi... Quindi quando dicevamo che avevano creato povertà e distrutto il ceto medio scherzavamo? Io no, sia chiaro". E forse anche molti elettori la pensano come lui. Chissà che l'uscita di Paola Taverna, senatrice molto popolare presso la base a 5Stelle, sul sondaggio da effettuare sulla piattaforma Rousseau riguardo a una eventuale alleanza con i dem non sia un'altra tessera del mosaico che conduce al voto.

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