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Mattia Santori: "Sardine? Mai stato incline a soldi e potere, ci sono dentro senza farmi sedurre"

Giulio Bucchi
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Il lato privatissimo di Mattia Santori di cui nessuno sentiva il bisogno di venire informato. Tranne, forse, quelli del Fatto quotidiano che sulle sardine, così come a Repubblica, da qualche settimana contano eccome per arginare Matteo Salvini. E così ecco una intervista-paginata all'organizzatore del primo flash mob di piazza Maggiore a Bologna per scoprire tutto, ma proprio tutto, di lui. Leggi anche: "Ecco il meglio del programma". Fazio da non credere, in ginocchio da Mister Sardina Innanzitutto, mani avanti: "Non eravamo pronti, senza struttura, adesso ci siamo organizzati, abbiamo ampliato il numero di chi dà una mano. Non sono mai stato incline a soldi o potere, capisco che ci sono dentro ma senza farmi sedurre da certe sirene". A parte quelle della tv, ovviamente, visto che Santori è ormai ospite fisso del talk di La7, dalla mattina alla sera. Poi si parte con l'interrogatorio-lampo: "Film preferito? Roma di Cuaron. Ma ce ne sono tanti. Social? In questo momento zero, e non ho neanche Instagram (e c'è da dire che c'è chi ci pensa per lui, ndr). Libri? Romanzi e biografie". Scavando nel suo passato, si scopre che alla maturità ha preso "solo" 98. "Peccato", lo stuzzica l'intervistatore. "Avevo i capelli rasta, non piacevano a un professore". Scusa classica per tutti gli studenti più avvezzi alla contestazione che allo studio.  Dalle sardine ai girotondini? "Nanni Moretti. Non mi fa impazzire. Lucio Dalla? Vabbé, per forza. Disperato erotico stomp è la mia preferita. Vasco o Ligabue? Vasco senza dubbio". Ultimi brividi: "Vizio? Mi mangio le unghie. Fobia? Purtroppo soffro di vertigini, e amo la montagna". Di sicuro non ha il timore delle piazze.

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