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Formigli e Piazzapulita, Fatto indignato: "Sul tunisino del Pilastro il peggio del giornalismo de sinistra"

Giulio Bucchi
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"Il peggio del giornalismo de sinistra". Al Fatto quotidiano non sono teneri con Corrado Formigli e rovesciano sull'ultima puntata di Piazzapulita una valanga di insulti. A scatenare le ire di Nanni Delbecchi, critico televisivo e firma culturale del giornale diretto da Marco Travaglio, la "intervista ESCLUSIVA al ragazzo che stava dietro al famigerato citofono di Salvini". Si parla del Pilastro, ovviamente, e al Fatto evidentemente sono rimasti increduli: "Abbiamo pensato di essere finiti per errore su Non è la D'Urso Live". Il peggio del peggio, per loro.   Leggi anche: "Chiedi scusa per il citofono". Formigli, processo in diretta a Salvini Invece era Piazzapulita, "il talk show dei quartieri alti che se la tira alla grande", dove però pare "arrivato il Coronavirus del voyeurismo in forma di scoop". L'accusa è grave: violata la privacy del tunisino, proprio come fatto dal leader della Lega dieci giorni fa. "Non vogliamo sapere con quali argomenti sia stato convinto il diciassettenne Yassin a mostrarsi 'in esclusiva' - sottolinea Delbecchi -. Ma una cosa è certa: se Salvini ha compiuto quel deplorevole gesto per una speculazione politica, Formigli quel gesto lo ha a sua volta strumentalizzato, e sempre sulla pelle del ragazzo". Il guaio è che in studio, a chiedere le scuse di Salvini, c'era un plotone d'esecuzione: "Paolo Mieli, una giornalista di Repubblica e Maria Elena Boschi". Bravissimo sugli esteri, conclude il Fatto, Formigli "eredita tutta la presunzione e la retorica del giornalismo de sinistra".

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