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Mattia Santori con Benetton e Toscani, sospetto sulla foto del disastro: "imboscata", com'è andata veramente

Giulio Bucchi
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Una "imboscata"? Sono i più vicini a Mattia Santori a spiegare cosa si nasconde dietro al foto delle 4 sardine bolognesi a Treviso, nella sede di Fabrica, insieme a Oliviero Tosacani e a Luciano Benetton. Uno scatto pubblicato su Instagram e diventato virale ma soprattutto fonte di contestazioni e insulti da parte delle stesse sardine nei confronti dei fondatori del movimento anti-Salvini. Non va giù la foto con mister Atlantia, l'azienda identificata con il tragico crollo del Ponte Morandi e, come ricordato polemicamente da Giorgia Meloni su Twitter, con "i poteri forti". Insomma: un suicidio mediatico e politico a 360°. Leggi anche: "State con Toscani, l'uomo che mi ha dato della ritardata". La Meloni umilia due volte le sardine "Non abbiamo pensato che quella foto sarebbe stata strumentalizzata", si sono difesi i diretti interessati, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti oltre allo stesso Santori. L'incontro, spiegano ora, era stato organizzato da Toscani già lo scorso dicembre per farli incontrare con i giovani creativi di Fabrica, il centro di ricerca su immagine e comunicazione di Treviso. Quando si stavano già salutando è arrivato (con tempismo sospetto) il padrone di casa Benetton, "per un saluto". Peccato che quel saluto sia finito su Instagram, con le quattro sardine sorridenti in due differenti scatti, con i giovani di Fabrica e solo con Benetton e Toscani. Per nulla imbarazzati, pare. Salvo poi capire troppo tardi il guaio combinato.

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