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Oliviero Toscani licenziato dai Benetton per la frase sulle vittime del Ponte Morandi: "Mi vergogno"

Cristina Agostini
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Recita il mea culpa Oliviero Toscani: "Mi scuso, di più, ho vergogna anche di scusarmi, sono distrutto umanamente e profondamente addolorato", dice in una intervista. La frase pronunciata alla radio - "a chi importa se crolla un ponte?", in rifermento al Morandi di Genova - gli è costata pure la storica e decennale collaborazione con i Benetton. Prova a difenderlo il figlio maggiore, Rocco Toscani, 39 anni: "Sono il primo che lo prenderei a schiaffi, anche perché a volte è proprio insopportabile. Quando attaccò Giorgia Meloni gli dissi subito che doveva scusarsi. Ma questa volta la battuta gli è solo uscita male, senza cattiveria". Leggi anche: "Sei senza vergogna, vai dalle famiglie". Gad Lerner difende Oliviero Toscani, la furia cieca di Salvini: attacco totale Difficile fermarsi a "gli è uscita male". Questa volta Toscani ha superato i limiti: "Impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione con il direttore creativo", comunica la Benetton. "Luciano Benetton e tutta l'azienda rinnovano la loro sincera vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tremenda tragedia".  

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