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Divino Otelma, la profezia a Libero: "Coronavirus? Il peggio deve ancora arrivare. Ecco quando"

Mago Otelma

Alessandra Menzani
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Quando gli umani e la scienza non riescono a dare risposte certe, non resta che affidarsi al Divino. Non conoscendone altri, telefoniamo a Otelma al quale, per definizione, diamo del voi.

Il 23 febbraio scorso a "Quelli che il calcio", e un mese dopo su Radio Antenna 2, avete parlato delle tappe evolutive del virus. La gravità della situazione vi era già chiara?
«Certo. Infatti, quando programmammo a inizio febbraio la crociera pastorale, indicammo quale data di partenza il 17 ottobre, oltrepassando senza esitare primavera ed estate. Il 23 febbraio un presentatore che chiameremo Simplicio per il suo intelletto (Enrico Lucci, ndr) ci chiese cosa sarebbe successo. Rispondemmo: "Il peggio deve ancora venire". Dallo studio tv giunsero gridolini e risatine: gli stolti non difettano mai. I fatti ci han dato ragione».

Avete diffuso su Facebook un rituale salvifico per combattere il virus. Che riscontro ha avuto l' iniziativa?
«Nessuno si è lamentato! I nostri figli hanno celebrato ovunque possibile il possente Rituale Taumaturgico senza spesa veruna».

 



Fate una profezia: la data, seppur indicativa, della fine dell' emergenza in Italia e nel mondo?
«Non si tratta di passeggiata aprica o di corsa spumeggiante sui duecento metri ma di maratona estenuante, proiettata nei tempi medi e lunghi. Certamente approderemo a maggio e dovremo percorrerlo con circospezione e prudenza estreme, poiché il Morbo Malefico incomberà. Solo a fine maggio si potrà affermare che il picco, giunto allo Zenit, si avvierà al Nadir e che la Anabasi principierà a divenire Catabasi. Intravedremo la luce in autunno: ma il Morbo è astuto e crudele. Sfrutterà ogni errore per risorgere».

Quindi niente spiaggia?
«Sarebbe folle e criminale consentire la riapertura delle spiagge. Una mossa falsa, e Gattamorta (il premier Giuseppe Conte lui lo chiama così, ndr) potrebbe compierla, riporterebbe alla casella iniziale di questo infernale gioco dell' oca».

Vi interpellano spesso per le profezie sul futuro dei nostri politici: cosa prevede per Conte?
«Gattamorta fa onore al suo nome: è astuto, infido, pronto a tutto.
Ricorda quando, in una pausa di una riunione internazionale, sussurrò parole di fiele all' orecchio della cicciona teutonica (la Merkel, ndr), dileggiando Matteo Salvini? Basterebbe questo per qualificare costui.
Non rappresenta gli italiani. Quanto alla gestione della emergenza, i fatti parlano da soli: confusa, disordinata, dilettantesca, umorale, per certi versi grottesca. Si rassegni: quando le urne saranno aperte e la Libertà restaurata, lui e i suoi sodali svaporeranno. Ora è solo un morto che cammina».

Quale sarà la prossima sciagura che si abbatterà sul globo?
«Quando il Morbo abbandonerà il pianeta, gli umani si risveglieranno fragili, attoniti, ben consapevoli della propria impotenza di fronte alla Natura. E tuttavia prevarrà l' orgoglio sconsiderato e talune classi dirigenti sfideranno nuovamente la Madre comune infliggendole devastazioni atroci. Dopo dieci anni di sofferenze, riapparirà il Morbo crudele che sembrava scomparso. L' Uroboro nefasto striscerà tra i viventi».

Intanto sta circolando una foto di voi per strada con un vigile. Avete preso una multa per violazione della quarantena?
«Nessuna multa. Come spiegato anche a La Zanzara di Beppe Cruciani, un controllo di identità da parte di un cortese agente della polizia di Genova che ha preso atto dell' osservanza assoluta di ogni disposizione. Al termine, abbiamo benedetto lui e i suoi colleghi, rendendo così omaggio al loro valore».

State scrivendo la tesi per la vostra sesta laurea?
«In verità sarà la settima: in letterature moderne e spettacolo. Le precedenti sei lauree sono quelle in Scienze Politiche, Storia, Antropologia Culturale ed Etnologia, Metodologie Filosofiche (Università di Genova) e Scienze Storico-Religiose a La Sapienza».

In tv la vedremo presto?
«Stiamo lavorando a un progetto molto interessante ma preferiamo mantenere il riserbo, almeno sino alla conclusione della pandemia.
Noi siamo chiamati nei programmi tv quando sono alla frutta. I responsabili sanno, stando ai dati Auditel e ai sondaggi, che solo tre persone alzano l' ascolto colla loro sola presenza: Berlusconi, Sgarbi e il Divino Otelma. Ma se potessero ci farebbero sparire. Loro amano i servi e i ruffiani. Noi siamo liberi e veridici».

Come cambieranno le nostre vite dopo la pandemia?
«Poco: gli umani tendono a scordare la tempesta, quando è passata, e ricominciano con errori sempre nuovi o gli stessi. La responsabilità maggiore è comunque di talune classi dirigenti. Pensiamo ad alcuni parassiti parlamentari. O anche all' attuale ministra degli Interni. Come è possibile che barconi e barchini entrino nei nostri porti e violino le acque territoriali impunemente?
Possibile non si renda conto che la Falce della Morte potrebbe entrare in Italia anche dal mare?».
Prima dei saluti, il Divino tiene a dire una cosa. «Benediciamo i lettori di questo quotidiano coraggioso, il Direttore e la redazione. Noi, da sempre ammiratori di Indro Montanelli, guardiamo a Libero come ad un faro di libertà».

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