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Coronavirus, Alessandro Meluzzi: "L'origine? Tra i vampiri del mercato finanziario, altro che cacca di pipistrello"

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Le tesi complottiste sulla vera origine del coronavirus continuano a scaldare gli animi. Anche Alessandro Meluzzi si schera dalla parte di Luc Montagnier, il virologo convinto che il Covid-19 sia sfuggito al laboratorio di Wuhan. "Io - esordisce lo psichiatra ai microfoni di Non è la Radio - sono profondamente d’accordo con il dotto Montagnier e il professor Tarro, questo virus non è stato defecato da un pipistrello, va cercato tra i vampiri del mercato finanziario". Una teoria, questa, in un qualche modo rafforzata anche dal dipartimento di immunopatologia de La Sapienza. "I virus naturali - è questa la conclusione che imbarazza la Cina - hanno meno resistenza, mentre quelli artificiali sono fatti apposta per durare, anche 70 giorni, quindi siamo verso la fine. Questa tesi è confermata anche dal Mossad (l'agenzia di intelligence dello Stato di Israele ndr)".

 

 

Non solo, perché Meluzzi non risparmia critiche neppure a Roberto Burioni, il virologo del San Raffaele di Milano: "Chiamarlo la scienza è come sparare sulla Croce Rossa, l’altro giorno mi hanno chiesto 'lei da che parte sta tra Tarro e Burioni?', confrontare Burioni con Tarro, sarebbe come confrontare me con Cesare Lombroso". Chiarissimo dunque. Per il criminologo Burioni "è uno dei personaggi più sorprendenti della comicità italiana". Il motivo? "È riuscito a dire cose opposte tra di loro nel giro di poche ore, di pochi minuti, vantandosene. Lui, Fazio e la Littizzetto potrebbero fare un trio comico, come Solenghi-Marchesini-Lopez". 

 

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