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Le Iene, Roberto Burioni e il conflitto d'interesse: "Bugie evidenti, passato il segno. Il Codacons mi perseguita da anni"

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“Un servizio de Le Iene ha scelto come fonte per crocifiggermi il Codacons, che da anni mi perseguita”. Roberto Burioni è costretto a ritardare la scomparsa dei media annunciata nei giorni scorsi: il virologo ha affidato a Facebook un lungo post in cui risponde alle accuse di conflitto di interesse per quanto riguarda il coronavirus. “Se il plasma funziona o se funzionano gli anticorpi monoclonali contro il Covid-19 - ha sottolineato Burioni - se servono le mascherine o no, se si usano o no i disinfettanti o i farmaci, a me non cambia niente dal punto di vista economico”.

 

 

Per quanto riguarda la collaborazione sui vaccini con la Fondazione Lorenzini, il noto virologo marchigiano ha spiegato che si trattava di una “collaborazione per la stesura di un quaderno sull’esito vaccinale uscito con il Sole 24 Ore e scritto insieme a una serie di autorevoli colleghi, per la quale ho emesso regolare fattura di 1500 euro”. Quindi per Burioni parlare di conflitto di interesse su questo tema “richiede uno sforzo notevole di immaginazione”. Per il virologo “questa volta si è passato il segno” e non è finita qui: “Queste sono le bugie più evidenti che ho sentito. Per le altre datemi tempo di risentire questo servizio insieme al mio legale. Spero che questo trattamento - è la chiosa di Burioni - fatto di bugie e di insinuazioni, sia di monito a qualunque scienziato voglia nel futuro impegnarsi a informare correttamente le persone”. 

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