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Alberto Genovese, chi c'era alle feste delle violenze sessuali: "Artisti, manager e imprenditori"

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Alle feste di Alberto Genovese non c'erano solo 18enni in cerca di droga gratis, ma "artisti, manager, impiegati, imprenditori, quasi tutte coppie. Amici ai quali venivano aggiunte altre persone. Feste divertenti in cui si passavano bei momenti in un periodo in cui i locali erano chiusi". A parlare al Corriere della Sera è Daniele Leali, amico di Genovese indicato come suo "braccio destro" e organizzatore di quelle feste-evento a Terrazza Sentimento, l'attico milanese vista Duomo dell'imprenditore accusato da varie ragazze di violenza sessuale, tra Milano e Ibiza

 

 

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"Sono solo un amico. Sono una persona pulita, un imprenditore che lavora da quando ha 16 anni nel mondo dei locali e della notte, che non ha mai avuto problemi con la giustizia e non ha alcuna attività con Genovese", precisa lui, che ora è indagato per cessione di droga. Le feste, sottolinea, Genovese "le faceva da prima di conoscermi. Dato il network infinito di persone che conosco, non è un problema invitare una ventina di persone. Raccoglievo le adesioni in una chat di 16 amici. Da giugno ne abbiamo organizzate 5 o 6. L'ho fatto per puro piacere e senza guadagnarci nulla. Lui aveva lo status dell'ultra milionario che doveva essere servito e riverito da tutti". Certo, la droga girava: "C'era una piccola parte di invitati che si appartava e la prendeva dal piatto, la portavano da fuori". Leali, insomma, con cocaina e dintorni sottolinea di non avere nulla a che fare. 

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