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Francesco Sarcina, la confessione sconvolgente: "Le donne? Dovevo ucciderle, masticarle, sputarle": droga e roba estrema

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Francesco Sarcina ha scritto la sua autobiografia. Le 216 pagine, scritte dal leader delle Vibrazioni, sono un viaggio fra droga, sesso compulsivo, risse, alcol e rock 'n roll. Un racconto durissimo, anticipato negli ultimi giorni a Verissimo, il programma di Silvia Toffanin in onda su Canale 5. C'è anche "il giorno in cui finirono un sacco di cose: un amore, un matrimonio, un'amicizia", racconta. Nel luglio 2019 Sarcina quando accusò la moglie Clizia Incorvaia di averlo tradito con Riccardo Scamarcio, suo migliore amico e testimone di nozze.

La prefazione è di J-Ax, che l'ha aiutato a disintossicarsi, "Quando io e mia moglie ci siamo lasciati, in tv, si è scatenato un salottino di basso profilo. Tutti parlavano di me come se fossi solo la fine di quella relazione e non 25 anni di musica, di palchi sudati. Come se la mia vita non sia, invece, più intensa, drammatica, ricca di soddisfazioni e cadute. Mi ha fatto profondamente male perché sono il papà di due figli a cui devo qualcosa. Nina ha 5 anni e mezzo e temo il momento in cui avrà l'età per leggere su Internet certe cose sul padre. Tobia ne ha 14, l'ho visto soffrire. Gli ho voluto spiegare chi sono e che sono nato in ambienti dove c'erano violenza, droga e dovevi sopravvivere, sapendo picchiare e giostrartela. Gli ho detto: te lo racconto perché il silenzio è pericoloso. Mi ha detto che l'ho sconvolto nel senso buono. Dopo, ho pensato: quasi quasi, scrivo un libro", racconta in una intervista al Corriere della Sera.

 

 

La droga entra presto nella sua vita: "I quartieri in cui sono cresciuto erano di un tale piattume che noi ragazzini guardavamo i più grandi con la voglia di stare dove accadeva qualcosa e lì c'erano solo droga e spaccare auto. Per strada, giocavamo a pallone, ma c'era sempre qualcosa da portare di qua o prendere di là. Quando fai il primo tiro di canna, pur di averne ancora, spacci e non solo. La coca, però, arriva molto dopo, quando già suonavo nelle cantine e il circolo di amici si è ingrandito e sa da chi arrivava? Non dai pezzenti come noi, ma dai figli di papà, quelli con la chitarra più bella, gli amplificatori più moderni".

Tanta rabbia fin da ragazzo: "Ero arrabbiato con la vita e con le donne. Anche il sesso era cattivo, rabbioso. Preso il diploma, facevo il manovale, mi spaccavo la schiena, poi andavo in giro a suonare, rimorchiare e ammazzarmi di canne. Col tempo, alcol e coca hanno preso il sopravvento. L'alcol è la droga peggiore, la più subdola. Però non sono mai stato un tossico depresso, da paranoia. Forse, perché, avevo la musica: per me, scrivere canzoni è una medicina, una seduta di psicanalisi, mi mette a posto".

Il racconto della disintossicazione: "Mi sono chiuso in casa per cinque mesi. Mi sono legato al letto. J-Ax mi ha suggerito di fare tutti gli abbonamenti a Netflix e simili. L'ho deciso mentre mi stavo separando, il giorno in cui mi hanno detto che forse avevo un tumore: ho sentito dentro così tanta violenza e cattiveria che non ho dormito. Quella notte, non ho visto la mia vita, ma quella dei miei figli. Mi sono detto: di questo passo non avranno un padre o, se lo avranno, starà su una sedia a rotelle per dieci anni, come è successo al mio. Allora, ho deciso di prendermi cura di me. E per fortuna, non avevo un tumore, ma solo un problema alla tiroide".

 

 

 

Le notti piene di sesso compulsivo: "Quando le cose sono andate male con mia moglie, quando la sua gelosia mi ha risvegliato il demone. Era un continuo di "chi è quella?" e di "sei stato con lei?". Quando mi sono separato, ho ripreso la vita di prima. Io le donne le dovevo uccidere, masticare, sputare. Ora, non è più così. Ci metto delicatezza, attenzione, poi magari mi innamorerò, accadrà", racconta Sarcina.

 

 

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