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Andrea Crisanti e Matteo Salvini, lite dopo PiazzaPulita: "Riaperture come funivia del Mottarone", "Senza vergogna"

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Matteo Salvini infuriato. Il leader della Lega non ha preso bene il paragone di Andrea Crisanti andato in onda a PiazzaPulita durante la puntata del 3 giugno. Al centro, ancora una volta, le riaperture e le limitazioni per fermare il coronavirus. Per l'occasione il biologo si è lasciato andare a un paragone più che azzardato: le riaperture e la strage della funivia Stresa-Mottarone. "I numeri non giustificavano le riaperture - ha esordito l'esperto di fronte alle telecamere di La7 di Corrado Formigli per poi proseguire -. Le faccio un ragionamento paradossale. Supponiamo che alla funivia del Mottarone non fosse successo niente, era giusto levare il freno? La risposta è no. Abbiamo levato i freni prima del dovuto". Un'uscita che ha suscitato lo sconcerto generale e che Crisanti ha comunque ribadito: "Ce lo diceva l'Inghilterra quello che dovevamo fare, dovevamo aspettare 3-4 settimane e levare i freni. Non dimentichiamo che in questo mese fantastico ci sono stati 7mila morti. Ci avviamo a superare l'Inghilterra e diventare il primo Paese in Europa per mortalità e sicuramente uno dei primi al mondo".

 

 

Puntualissima la replica del leader della Lega, allibito per quanto ascoltato: "Ieri sera in diretta Tv l'irriducibile Crisanti è arrivato a paragonare le riaperture del 26 aprile alla funivia del Mottarone operata senza freni. Senza vergogna. Senza parole". Salvini è però in buona compagnia. Come lui molti utenti del web hanno definito quel paragone una "stomachevole vaccata", altri invece lo hanno etichettato semplicemente come "orrore".

 

 

Dopo questo Crisanti avrà fatto marcia indietro? Assolutamente no. "Ribadisco al 100% le mie parole. Fanno male, colpiscono al cuore, ma non c'è replica possibile - ha commentato all'Adnkronos -. La realtà è proprio questa ed è tutta qui. E giustamente può scioccare. La mia risposta a Salvini è molto semplice: noi in Italia abbiamo intrapreso un'azione senza nessun presupposto scientifico. La via giusta era quella indicata dall'Inghilterra. Punto. Abbiamo corso un rischio inutile e sono morte 7mila persone dal 26 aprile ad oggi: a me sembra che non ci sia nessun elemento da festeggiare".

 

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