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Renato Brunetta contro Massimo Cacciari: "Prepotente, ma io gli rispondo". No vax e green pass, botte da orbi

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A Renato Brunetta non è andata giù la critica di Massimo Cacciari e Giorgio Agamben (qui l'intera accusa). I due hanno definito l'obbligatorietà del Green pass "da regime dispotico". E così il ministro per la Pubblica amministrazione ha affidato la replica a Dagospia. "Tutte le penne acuminate, che hanno scuoiato le argomentazioni penose di chi gioca con la sicurezza altrui in nome di una ignoranza eretta a diritto di contaminazione del prossimo, si sono fatte da parte - si legge nella lunga lettera - Forse misericordia. O forse, più probabilmente, perché i direttori hanno qualche complesso di inferiorità verso la cultura che spazia dagli angeli ai diavoli, nonché della prepotenza televisiva di uno dei due, intendo ovviamente Cacciari. Be', io no".

 

 

 

 

 

 

Brunetta dice di preferire sorvolare sull'altro filosofo, Agamben, per invece infierire sul collega. "Un narcisismo sconfinato. Il bisogno irrefrenabile, come quello dell'antica e intrigante madama, di insinuarsi nelle vite del popolo per porsi paternalisticamente a sua tutela. In realtà non tutela la sacrosanta libertà d'opinione sbagliata di no vax e affini, ma la sua di sparare sentenze e quella del virus di galoppare".

 

 

 

 

Ecco allora che il ministro di Forza Italia richiama la Costituzione e, più in particolare, l’articolo 32 che stabilisce: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". "Quindi - è la conclusione - la nostra Costituzione non vieta affatto che a tutti i cittadini, o particolari categorie di cittadini, possono essere sottoposte all’obbligo vaccinale". Uguale difesa nei confronti del Green pass che Brunetta esclude essere un obbligo vaccinale, bensì "equivale all’obbligo dello Stato di proteggere i cittadini dalla pandemia". 

 

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